Influenza

L'influenza è una malattia respiratoria acuta e infettiva causata da virus RNA della famiglia degli Orthomyxoviridae. È caratterizzata da sintomi sistemici come febbre non sempre presente, malessere generale, cefalea e dolori osteomuscolari e respiratori, tosse e mal di gola; sintomi che sono comuni a molte altre malattie virali. L'esordio è generalmente brusco e improvviso e la febbre dura 3-4 giorni.

Alla famiglia Orthomyxoviridae appartengono tre tipi di virus influenzali: Influenzavirus A, Influenzavirus B, e Influenzavirus C. Influenza A e C infettano diverse specie, mentre l'Influenza B infetta quasi esclusivamente l'uomo.

I virus del tipo A sono i patogeni più virulenti nell'uomo e causano le malattie più gravi.

Il virus dell'Influenza B è quasi esclusivamente un patogeno umano ed è meno comune dell'influenza A. Il virus influenzale C è meno comune rispetto agli altri tipi e normalmente sembra causare solo disturbi non troppo gravi nei bambini, ... continua


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      prosegui ... , è un virus di scarsa rilevanza clinica (generalmente asintomatico). La caratteristica dei virus influenzali è la loro marcata tendenza a variare, cioè ad acquisire cambiamenti nelle proteine di superficie che consentono ai virus stessi di superare l’immunità presente nell’individuo che in passato ha contratto l’influenza. Questo significa che le difese che l’organismo ha messo a punto contro il virus dell’influenza che circolava un anno, non sono più efficaci per il virus dell’anno successivo.

      Per questa ragione va aggiornata ogni anno la composizione del vaccino e il controllo dei ceppi che hanno avuto maggior diffusione nell'ultimo periodo epidemico è fondamentale per preparare il vaccino per la stagione successiva.

      Le pandemie si verificano ad intervalli di tempo imprevedibili e in questo secolo sono avvenute nel 1918 (Spagnola, sottotipo H1N1), nel 1957 (Asiatica, sottotipo H2N2) e nel 1968 (Hong Kong, sottotipo H3N2). La più severa, nel 1918, ha provocato almeno 20 milioni di morti.

      Peraltro, la comparsa di un ceppo con proteine di superficie radicalmente nuove, quindi di un virus influenzale completamente diverso da quelli precedenti, non è di per sé sufficiente per dire che si è diffusa una pandemia. Occorre anche che il nuovo virus sia capace di trasmettersi da uomo a uomo in modo efficace.

      Il virus influenzale, che si diffonde molto facilmente negli ambienti affollati, si trasmette attraverso il contatto con altre persone infette per mezzo della saliva o del muco delle vie respiratorie e può penetrare nell'organismo attraverso le mucose (bocca, occhi e naso). Il virus può svilupparsi dal momento del contagio fino ai tre-quattro giorni successivi ai primi sintomi che si possono manifestare a distanza di uno-quattro giorni dall'infezione. Questo significa che il virus può essere trasmesso anche da persone apparentemente sane.Spesso i sintomi dell’influenza sono comuni a molte altre malattie, cosa che può confonderla con esse, in particolare con faringite, tonsillite e raffreddore comune. Ciò che rende certa la diagnosi è il quadro d’insieme e i sintomi che compaiono, quali brividi e sudorazione, mal di testa, febbre superiore ai 38° che dura dai 3 ai 4 giorni, dolori osteromuscolari, debolezza che può durare anche due settimane, mal di gola, tosse, naso chiuso, dolori al petto, fotofobia, riduzione dell’appetito, spesso disturbi gastrointestinali come nausea diarrea e crampi addominali

      In soggetti deboli, anziani o con malattie croniche l'influenza può anche causare la morte.

      Una diagnosi certa circa il fatto che si è contratta l’influenza si può fare con l'isolamento del virus da colture cellulari di tamponi naso-faringei, o da titolazione degli anticorpi specifici, o infine con tecniche di biologia molecolare (polymerase chain reaction) in grado di distinguere l'RNA del virus influenzale da quello di virus parainfluenzali o di virus respiratori.

      I farmaci anti-virali nel trattamento dell'influenza sono tanto più efficaci quanto più tempestivamente vengono somministrati, per questo è importante iniziare il trattamento appena si ha una ragionevole certezza della malattia. In genere in una due settimane chi ha cntratto il virus dell’influenza riesce a recuperare, ma le persone più deboli possono sviluppare complicazioni pericolose. In particolare le persone che hanno superato i 50 anni, i bambini molto piccoli e le persone di ogni età che hanno patologie croniche sono più esposte alle complicazioni dell'influenza come bronchiti, sinusiti, polmoniti e infezioni alle orecchie.

      L'influenza può inoltre aggravare problemi di salute cronici già presenti. Le persone con asma o bronchiti croniche o possono accusare insufficienza respiratoria mentre hanno l'influenza, mentre chi è affetto da coronaropatie o insufficienza cardiaca può sviluppare uno scompenso cardiaco acuto.La vaccinazione è il modo migliore di prevenire e difendersi dall'influenza, sia perché aumentano notevolmente le probabilità di non contrarre la malattia sia perché, nel caso venga contratta, i sintomi sono molto meno gravi e, generalmente, non seguiti da ulteriori complicanze.

      Si consiglia di effettuare la vaccinazione nel periodo che va da ottobre a fine novembre. Poiché l'immunità data da questo vaccino declina nell'arco di 6-8 mesi si sconsiglia di vaccinarsi con largo anticipo per evitare di essere solo parzialmente protetti nel periodo più rischioso (ottobre-febbraio).

      La somministrazione è per via intramuscolare e, in tutti coloro con età superiore ai 12 anni, l'iniezione va effettuata nel muscolo deltoide (braccio), mentre, per i più piccoli è consigliato il muscolo antero-laterale della coscia.

      Il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione alle persone con età maggiore di 64 anni e a coloro che sono in stretto contatto con anziani, a tutte le persone a rischio di complicazioni a causa dell'età o di patologie, come disordini cronici di tipo respiratorio o polmonare (asma compreso), malattie metaboliche croniche (diabete mellito, disfunzioni renali, fibrosi cistica, malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi) o quando sono previsti interventi chirurgici di una certa entità.

      Inoltre, il vaccino è fortemente raccomandato a bambini a partire dai sei mesi d'età ed agli adolescenti (fino ai 18 anni d'età) sottoposti per un lungo periodo ad una terapia a base di aspirina (acido salicilico) perché l'uso di questo farmaco aumenta la probabilità di sviluppare, successivamente all'infezione influenzale, la sindrome di Reye.

      Infine la vaccinazione è raccomandata per tutti coloro che svolgono funzioni lavorative di primario interesse collettivo (come medici e infermieri) o che potrebbero trasmettere l'influenza a persone ad alto rischio di complicanze.

      Poiché il vaccino viene prodotto utilizzando uova embrionate di pollo, la vaccinazione è invece sconsigliata a chi è allergico alle proteine dell'uovo, anche se nel vaccino sono presenti in quantità minima.