Mirtillo

Il mirtillo nero è una delle piante più rappresentative in ambito erboristico. Ha una efficacia molto alta, quasi al limite di una vera e propria interazione fisiologica che però ne precluderebbe l’uso sia alla gente comune che agli specialisti come gli erboristi, lasciando solamente ai medici e farmacisti la possibilità di utilizzarla. Ciò non è accade, oltre perché non è superato il limite, anche per il fatto che il mirtillo nero è utilizzato da sempre dall’uomo per fare anche le sole marmellate.

Il Vaccinium myrtillus L. (dal latino vacca) prende questo nome poiché si notò come i bovini ne fossero ghiotti quando lo avevano a portata di bocca. Appartiene alla Famiglia delle Ericaceae e in accordo con questa il portamento tipico di questa famiglia, anche il mirtillo nero ha una crescita da suffrutice o arbusto, con un portamento più eretto che strisciante. Al massimo riesce ad arrivare ad una altezza di 40 o 60 centimetri da terra.

Il fusto è eretto, ... continua


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      La radice è fibrosa e molto lunga e contorta tanto che la si descrive come serpeggiante.

      Le semplici foglie ovali, e con un breve picciolo, presentano un margine finemente seghettato, un apice particolarmente acuto ed evidenti nervatura nella pagina fogliare. In autunno, prima della caduta, assumono una particolare colorazione rossastra che le fa risaltare nel paesaggio.

      I fiori sono molto piccoli, ascellari e a forma di campanella. La colorazione varia dal verdognolo al rosato al rossiccio. La corolla monopetala presenta quattro lobi nel lembo, che tendono a piegarsi.

      I frutti sono la parte più conosciuta del mirtillo. Sono delle bacche sferiche di un intenso colore blu-nerastro- viola, rivestite da una sottile patina di cera, la pruina. Maturano tra luglio e settembre, durante tutta l’estate. Il succo delle bacche di mirtillo odiato dalle mamme poiché se i figlioli si sporcano gli abiti con questo succo, non esiste sapone che faccia scomparire le macchie. Infatti era usato per la tintura degli abiti.

      All’interno di ogni singola bacca, troviamo numerosi e piccoli semi in cui abbonda la porzione di albume, rendendoli carnosi.

      Le parti utilizzate della pianta sono le foglie e le bacche mature.

      È una pianta originaria dell’Europa e dell’Asia settentrionale, dove non è difficile trovarla allo stato selvatico. La si ritrova anche in America del nord. È facilmente reperibile anche in Italia, per lo più sulle Alpi e nell’ Appennino settentrionale alle quote superiori ai 1000 metri.

      Vegeta a ridosso dei boschi di faggio e di conifere, nelle brughiere e in tutte le zone montane.

      Il substrato ideale per il mirtillo nero è un terreno acido con un pH che si aggira attorno a 5 -5,5, dove sia assente la presenza di calcare, ma abbondante sostanza organica, tendenzialmente sciolto.

      La riproduzione avviene per mezzo di talea legnosa, a volte si usa anche quella erbacea. Raramente si riproduce per seme, dato che questo metodo presenta alte percentuali di insuccesso.

      Da sempre la bacca di mirtillo è stata usata per confezionare marmellate. Era una dolce medicina che veniva somministrata nei casi di diarrea in quanto esercita un forte potere astringente.

      Il suo succo inoltre era uno dei coloranti primari per gli indumenti; non era raro che lo si usasse anche per colorare il vino, rendendolo più scuro per farlo sembrare più corposo oppure anche per introdurgli una nota aromatica differente.

      Durante la seconda guerra mondiali, ai piloti della RAF venivano fatti assumere grandi quantitativi di marmellata ai mirtilli, perché si era osservato che avessero una migliore visione notturna.

      La raccolta del mirtillo nero sia nello spontaneo che nelle coltivazioni estensive di questa pianta avviene con il classico metodo manuale, lungo e faticoso. Si utilizza una sorta di pettine a denti stretti, da passare nei rami delle piante, che stacca le bacche. Queste vanno ad adagiarsi nel piccolo contenitore posto dalla parte opposta. Se si tiene conto che le piantine arrivano a malapena al ginocchio si può facilmente intuire la posizione non comoda e il carico a cui è sottoposta la schiena.

      È bene informarsi prima di intraprendere la raccolta di mirtillo nero di propria iniziativa poiché quasi ovunque è disciplinata e regolamentata sia per quanto riguarda quella professionale che amatoriale. Non è raro l’obbligo di dover chiedere l’autorizzazione dell’amministrazione locale.

      I costituenti principale delle foglie sono i tannini catechinici, seguiti da composti flavonoidi e iridoidi.

      Tra i minerali, concentrazioni di interesse sono state riscontrate per quanto riguarda il cromo e il manganese.

      Anche le bacche contengono tannini catechinici, ma anche acido citrico e diversi flavonoidi, tra i quali rivestono un particolare ruolo attivo gli antociani quali delfinidina, cianidina malvidina peonidina (che si trovano legati con uno zucchero), che però hanno l’inconveniente di essere facilmente degradabili, in quanto poco stabili a contato con arie e luce.Astringente

      In medicina popolare, all’ infuso di foglie di mirtillo nero, usato esternamente come lavanda o sciacqui, viene attribuito un leggero potere astringente.

      Ipoglicemizzante – antidiabete

      Poiché il cromo riveste un ruolo primario nel trattamento del diabete mellito II, poiché entra a far parte del “fattore di tolleranza” del glucosio che lo contrasta, la sua alta concentrazione nelle foglie ha moltiplicato gli studi sulla possibile azione antidiabete dell’estratto. Ancora però non esistono dati scientifici sufficientemente accurati per trarre delle conclusioni.

      Disinfettante – antimicotico

      Alle foglie si ascrivono anche un leggero potere disinfettante con un’azione più incisiva sui funghi, tanto da essere considerato antimicotico.

      Antidiarroico

      I frutti, ad alto contenuto di tannini, rientrano nella preparazione di prodotti contro le diarree e le dissenterie.

      Rinforzo retinico

      Le bacche di mirtillo nero hanno una particolare ed efficace azione sulla retina dell’occhio. La sua azione stimola la rigenerazione della porpora retinica, ovvero un pigmento specifico dello strato dei bastoncelli della retina. Tutto questo per dire per dire che rinforza la vista, diminuendo lo sforzo visivo in caso di scarsità di luce.

      Rinforzo capillare

      La presenza di determinati antocianosidi determina una aumento della resistenza e diminuzione della permeabilità e fragilità dei capillari. Questo perché aumenta la produzione di collagene e delle fibrille, le due strutture che donano elasticità e struttura ai vasi sanguigni.

      Anti radicali liberi

      Sia le foglie che le bacche prevengono i danni da radicali liberi, in quanto posseggono dei molecole capaci di legarsi a radicali liberi, impedendo che questi attacchino il nostro organismo.

      Controindicazioni

      Nessuna in particolare

      Avvertenze

      Non confondere il mirtillo nero con quello rosso. Benché siano dello stesso genere, non posseggono le stesse proprietà.

      Le bacche possono essere sofisticate con quelle del Vaccinium uliginosum, il mirtillo di palude, al quale sono molto simili, ma l’estratto acquoso risulta essere solamente lievemente marroncino, anziché blu violaceo tipico del Vaccinium myrtillus.

      Prodotti in commercio

      L’estratto secco è la forma più diffusa e venduta poiché, venduta in contenitori scuri, ha una maggiore resistenza al degrado rispetto alle altre forme, anche lo sciroppo può rappresentare una valida alternativa se non fosse per l’alta percentuale di zucchero in esso contenuto.

      Non mancano però anche le compresse, meglio quelle rivestite che hanno maggiore protezione o le capsule di polvere di bacche di mirtillo.

      Bacche essiccate e le foglie possono rientrare nella preparazione di miscele per tisane a vario titolo.

      Anche la dermocosmesi sfrutta le proprietà del mirtillo, inserendolo in creme e lozioni per la pelle, tra le quali l’indicazione più diffusa è quella nel contrastare la comparsa e la rottura dei capillari superficiali.