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La sua origine nel nord Europa, fa si che sia una pianta amante del freddo e che quindi abbia prediletto le zone fredde per la sua diffusione, che va dall’Europa occidentale-centrale all'Asia settentrionale, al Nordamerica. Nelle fasce più calde, come il sud Europa, la si può trovare solamente nelle zone montane particolarmente fredde. In Italia è comune sulle Alpi e lungo tutto l’Appennino, a quote variabili dai 900 ai 2200 metri di altitudine.
Predilige un terreno ricco di nitrati, sia che si trovino già sul terreno sia che siano apportati tramite la concimazione, che deve prevedere dei prodotti a lento rilascio in modo da coprire a lungo il fabbisogno della pianta. Deve avere una scorta di acqua sempre disponibile, per cui i fiumi, i ristagni permanenti o ovunque vi sia un terreno umido sono i luoghi in cui andarla a cercarla. La propagazione più facile e meno impegnativa, è quella di tagliare il rizoma in pezzi, facendo in modo che per ogni sezione vi siano delle radici e un fusticino aereo.Più complicata quella per seme, data la difficoltà nella germinazione.Di questa pianta si raccolgono e utilizzano sia le foglie che il rizoma.tecniche di raccoltaLa raccolta avviene a mano, recidendo le foglie oppure sradicando del tutto la pianta per raccogliere più facilmente il rizoma. Wolf Garten LR 25 3826020 Prato per risemina per 25 mq Prezzo: in offerta su Amazon a: 10,99€ |
Anticamente veniva usata per le sue proprietà astringenti, per arrestare le emorragie interne come quelle date da ulcere ed emorroidi oppure per piccoli tagli sulla cute, più raramente per ferite più serie.
Il rizoma, ricco di tannini, era usato per conciare le pelli.Usato rovinosamente anche per curare avvelenamenti da altre piante.I vecchi erboristi la usavano in combinazione con la radice di calamo, per curare la malaria (poiché notavano che la febbre passava, pensavano che riuscisse a curare anche la malattia).In periodi di carestia, il rizoma sfarinato era utilizzato per aumentare il quantitativo di farina di grano destinato alla preparazione il pane.La radice di bistorta non è mai stata attentamente analizzata, ma tra le componenti isolate in questa pianta ci sono l’acido ossalico, l’amido, l’acido gallico, la vitamina C, tannini e zuccheri. Gomme, mucillagini e cellulosa completano l’elenco delle sostanze più presenti nella bistorta.Febbrifuga – antidiarroica
Agli infusi o alle polveri di rizoma della pianta si ascrivono proprietà febbrifughe, ma la sua azione principale è quella astringente che si esplica in modo particolarmente efficacie contro la diarrea e la dissenteria. Antinfiammatorio – lenitivoIl solo infuso, effettuato con acqua calda ma non bollente per non deteriorare i principi attivi, lo si può usare come leggero antiinfiammatorio-lenitivo del cavo orale e di tutte le mucose in generale (quindi utilizzabile anche per i lavaggi vaginali e anali). Spesso impiegato contro le emorroidi.CicatrizzanteDagli usi del passato, sappiamo che gli impacchi del decotto delle foglie possono essere usati come cicatrizzanti e lenitivi delle scottature, delle piccole ferite della cute e, ancora, emorroidi.VermifugoPer la forte presenza dei tannini, la polvere di foglie è stata impiegata come antielmintico, per eliminare i vermi nei bambini. In questo caso però è di rigore una visita dal pediatra, mai il solo rimedio casalingo.IpoglicemizzanteLa bistorta ha anche un effetto ipoglicemizzante, molto gradito da tutti coloro che sono affetti dal diabete non insulinico.In alcune zone in cui si trova facilmente, è impiegata anche in cucina. Le giovani foglie vengono utilizzate a crudo per preparare delle insalate, oppure vengono cotte e preparate come si fa per gli spinaci.Prodotti in commercio
La radice è generalmente venduta sotto forma di polvere, da versare in dell’acqua o già contenuta in capsule; mentre gli estratti liquidi si preparano dalle foglie, anche se qualche industria utilizza una miscela di foglie e radici in proporzioni variabili.Ovviamente non mancano le singole parti secche vendute sfuse per la preparazione dei decotti, che sono le forme farmaceutiche più impiegate.Le tisane sono poco ricercate e quindi tendenzialmente si evita di produrle a livello industriale. Se si volesse provare questa forma farmaceutica, allora bisogna cercare una erboristeria che sia in grado di fornire le droghe allo stato sfuso e quindi realizzare la miscela che più si ritiene utile allo scopo.ControindicazioniAl momento non sono note alcune controindicazioni.AvvertenzeChi soffrisse di diabete, o chi prendesse anche solamente medicine ipoglicemizzanti, deve consultare il medico prima dell’uso della bistorta.
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