La diffusione del raperonzolo è piuttosto globale; si trova in natura dall’Europa fino al Giappone.
I prati incolti, i cigli delle strade, finanche le zone rocciose, sono le zone che predilige per la sua crescita. Come altitudine resiste fino ai 1500 metri s.l.m., tanto che può sopportare anche i -20°.L’importante che il terreno sia fertile e drenato, perché essendo strisciante non ama i ristagni idrici. Gli è sufficiente la pioggia che cade durante l’anno e la presenza di sole. Se poi il terreno su cui cresce è anche calcareo, allora ha trovato le sui condizioni ideali.Se dovessimo iniziare la sua coltivazione, si può partire da una semina in campo, oppure con una messa a dimora di talee basali. Dopo la fioritura, se vogliamo eliminarla dal campo, bisogna fare un lavoro certosino, tagliando quasi totalmente i fusti, in quanto è una pianta che tende molto facilmente alla autodisseminazioneAl contrario possiamo anche lasciarla andare per conto suo, se vogliamo continuare a tenerla. Parti utilizzateLe droghe della pianta, ovvero le parti che si utilizzano sono le radice, le foglie e i fiori.tecniche di raccoltaLa raccolta può avvenire sia con mezzi meccanici, ovunque il terreno lo permetta, oppure se si è costretti, a mano. L'ombra del carrubo Prezzo: in offerta su Amazon a: 12,75€ (Risparmi 2,25€) |
Nonostante sia ampiamente diffusa, la campanula non presenta particolari doti intrinseche tanto che anche nella medicina popolare si riscontrano pochissimi casi del suo utilizzo. Uno dei più ricorrenti è quello in cui si era soliti preparare dei cataplasmi contenenti come ingrediente principale proprio le foglie di campanula; il cataplasma veniva poi applicato sulle verruche, in modo che queste si seccassero e sparissero.
La Campanula rapunculus contiene dei componenti abbastanza comuni nel mondo vegetale. Vi ritroviamo fibre, flavonoidi vari, tra cui i più interessanti sono la luteolina, il kempferolo e la quercitina.Più in particolare, nella radice troviamo un maggior accumulo di proteine, sali minerali e inulina.Nei fiori, invece, tannini, resine, acido gallico, tracce di gomme e vitamina C.Disinfettante
L’uso principale che si fa della campanula è quello di inserirla in collutori per la disinfezione del cavo orale. Oltre all’azione disinfettante, allo stesso tempo dona un’azione rinfrescante. Oltre al cavo orale, la si può utilizzare per lo stesso scopo a tutte le mucose.Il “collutorio casalingo” prevede un infuso di foglie e fiori. Contro le verruchePer uso topico, si può utilizzare per la combattere verruche, come facevano le nonne nei tempi passati.CucinaAvendo le radici commestibili, viene utilizzata anche in cucina per la preparazione di insalate a crudo, zuppe o minestre. Ha un sapore amaro o dolce a seconda della parte utilizzata: dolce le radici per la presenza dell’inulina, amara le foglie per la presenza dei tannini. Poiché la sua radice non contiene amido ma inulina la quale scindendosi produce levulosio anziché glucosio, può essere consumata tranquillamente anche dai diabetici.Diuretico – stomachico – carminativoL’inulina e la vitamina C presenti nella radice la rendono un efficace diuretico e rinfrescante. In particolare l’inulina, un oligosaccaride composto da catene di fruttosio, favorisce la digestione, riduce la produzione di gas intestinali ed ha un effetto lassativo.Prodotti in commercio
È una pianta poco usata in erboristeria e quindi difficilmente si trovano in commercio dei preparati che la contengano. Dato il suo aroma classificato come "fresco" e "profumato", è però possibile trovarla come componente nei collutori o nei dentifrici, ovviamente come componente secondario.Più spesso è invece inserita nei prodotti cosmetici per la cura del corpo, della pelle in particolare. Non sono rari i saponi e le creme corpo con l'essenza di campanula. Nei deodoranti da ambiente è una delle primarie essenze nelle composizione dell' "profumo di bosco".ControindicazioniE' una pianta sicura, dalla quale non sono stata evidenziate controindicazioni di alcun tipo.AvvertenzeSe si intende raccoglierla allo stato spontaneo, è bene prima informarsi presso la Regione o il corpo forestale se sia lecito prelevarla o se una legge ad hoc l'abbia inserita nella lista delle specie protette e quindi ne sia proibita la raccolta dello spontaneo.
COMMENTI SULL' ARTICOLO