Castagno - Castanea sativa

Caratteristiche della pianta

La Castanea sativa (Castagno) Mill., da Philip Miller, il primo botanico scozzese a descrivere e a classificare la specie nel 1768, appartiene alla famiglia delle Fagaceae.

Conosciuta e valorizzata nella maggior parte del mondo per il suo particolare gustoso frutto mangereccio e ottima fonte di calorie. La castagna è diventata famosa soprattutto per l’ingegno culinario che l’ha trasformata nel Marron glacè, una particolare lavorazione pasticcera dove viene prima sciroppata e poi coperta da una glassa di zucchero o cioccolato.

È una pianta dal portamento arboreo deciduo, raggiunge altezze da 5 a 25 m. Ha la corteccia grigio-bruna, lucida con lenticelle traverse di 1-2 mm nei rami giovani, di 2-5 mm nei rami con diametro di almeno 5-10 cm. I tronchi di 50 anni presentano fratture longitudinali. Le foglie sono laminari tutte disposte in un solo piano, da ellittico-lineari a strettamente lanceolate e seghettate. I fiori maschili sono riuniti in amenti eretti lunghi 5-15 cm, mentre quelli femminili isolati o riuniti in gruppi. Il frutto è un achenio spinoso con diametro di 6-7 cm, deiscente a maturità, con 4 valve contenenti da 1 a 3 castagne.

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Coltivazione e origine

Nell’epoca romana, nel Medio Evo e nel secolo scorso, il Castagno ebbe un ampia diffusione come pianta coltivata dall’uomo per la castagna. Negli ultimi decenni per motivi economici la coltura è praticamente abbandonata, però il Castagno continua ad essere utilizzato per il legname e a mantenersi come specie boschiva dando l’impressione di una naturalizzazione completa.

Il castagno ha carattere boschivo e predilige terreni acidi. Cresce fino a 1200 m d’altitudine. È uno dei costituenti principali dei boschi collinari, cresce in tutto il territorio, ad eccezione delle piane alluvionali e raramente sul calcare.

Le tecniche di coltivazione prevedono la moltiplicazione per mezzo di polloni radicali o per innesto, oppure l’allevamento in forma naturale, quest’ultima richiede poche potature e l'asporto di rami secchi o malati.

La pianta richiede un clima mite ed un adeguata mistura del terreno per avere una buona crescita e una soddisfacente raccolta dei frutti. È intollerante ad un eccesso di limo ed è sensibile alle primavere tardive e ai freddi autunni precoci, tollera un moderato ombreggiamento. Fruttifica dopo i 15 anni.

Parti utilizzate

Del castagno si utilizzano la corteccia dei rami, le foglie e i ricci, oltre che il noto frutto (la castagna).

Tecniche di raccolta

Nonostante l’imponenza e l’altezza degli alberi, la raccolta è dei ricci e delle castagne è abbastanza facile in quanto si prelevano quelli che sono caduti a terra. La tecnica è per lo più a mano, ma esistono anche dei particolari attrezzi che ne facilitano e velocizzano la raccolta.

Il taglio della corteccia dei rami, invece, è più impegnativa poiché ovviamente bisogna “arrampicarsi”, con scale o sollevatori, fino ai migliori rami, da dove è poi possibile intagliare e quindi staccare la corteccia.


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Proprietà e uso nella storia

Si narra che gli antichi soldati romani mangiassero una sorta di polenta di castagne prima di prendere parte ad un combattimento.

Nella medicina popolare il Castagno era impiegato come sedativo della tosse e per le affezioni delle vie respiratorie, nonché come blando antisettico, facendo un infuso o una tintura dalle foglie. La corteccia si utilizzava in decotto per la preparazione di maschere facciali in particolare per pelli delicate e arrossate in quanto ha proprietà detergenti ed emollienti.

Proprietà principi attivi

I principali principi attivi contenuti nel Castagno sono: tannini (presenti nelle foglie e principalmente nella corteccia, con forte attività astringente), aminoacidi, flavonoidi, triterpeni, derivati dalla quercetina, sali minerali e vitamine.

I tannini, che in totale rappresentano la categoria più abbondante, si ritrovano nelle varie parti della pianta in diverse proporzioni: sono poco presenti nella corteccia, mentre abbondano nel legno, rispettivamente 6,8% e 13,4%; mentre tra il 10% e il 13% sono presenti nel tegumento dei semi.


Benefici

Nonostante abbia un uso marginale come fitoterapico, il Castagno ha diverse proprietà, quali:

Astringente

In grado di causare una contrazione delle cellule e dei tessuti precipitando le proteine del plasmalemma. Riduce quindi le secrezioni nelle forme infiammatorie della pelle e delle mucose.

Antispasmodico: in grado di ridurre la contrazione improvvisa e involontaria della muscolatura liscia del tratto intestinale, dei bronchi o dell'utero.

Antisettico

In grado di distruggere o inibire la crescita di batteri patogeni ed altri microrganismi, impedendone lo sviluppo. Le sostanze antisettiche allo stesso tempo non sono sufficientemente tossiche per l’organismo e possono essere quindi applicate sulla pelle e le mucose.

Antinfiammatorio e analgesico

In grado cioè di ridurre l'infiammazione, ma anche di calmare, attenuare o eliminare il dolore senza però agire sulla causa.

Antiossidante

Rrallenta la formazione di perossidi lipidici e altre forme di ossigeni radicali liberi, proteggendo l'organismo dalla loro azione negativa.

Tossifugo – bechico

Iin grado di inibire la tosse in quanto agisce deprimendo il centro bulbare della tosse. Esercita un’azione anche sulla tosse catarrale, rendendola più fluida e facilitandone l'eliminazione.

Cosmetica

Dall’infuso delle foglie è possibile ottenere un buon shampoo per capelli secchi. Questo infuso può essere fatto e usato anche in casa. Essendo una preparazione che prevede dell’acqua calda dove sono state immerse le foglie, è possibile usare poi questa acqua per risciacquare i capelli dopo che sono stati lavato con un normale shampoo detergente.

Impieghi sinergici

I macerati glicolici ottenuti gemme, utilizzati in sinergia con altre piante (ad es. Sorbus domestica), trovano impiego nel trattamento dell'iperviscosità ematica e insufficienza venosa, varici, varicosità, fragilità capillare, emorroidi, per facilitare la cicatrizzazione; per la tosse spasmodica, pertosse e congestioni nasali.

Il miele di Castagno è ricco di sali minerali e possiede proprietà stimolanti, sudorifere e espettoranti; è indicato nelle anemie, nei soggetti in sovrappeso e in caso di affaticamento.

Altri utilizzi

- Le castagne cotte possono essere usate per la produzione di farine, come sostituto dei cereali, del caffè e per la preparazione di prodotti dolciari.

- Il legno, essendo semiduro e resistente all’umidità, è tradizionalmente usato per la produzione di infissi, travi, mobili, doghe e secondariamente per lavori di ebanisteria. Inoltre, il tannino da esso estratto si utilizza nelle concerie.


Castagno: Prodotti in commercio ed avvertenze

Prodotti in commercio

I molteplici derivati del Castagno si possono ritrovare in commercio sopratutto nelle formulazioni più utilizzate e efficaci quali:

- Castagno Estratto Fluido: 1 o 2 g a dose;

- Castagno Tisana: Infuso con 2.5 g di foglie in acqua bollente;

- Castagno Tintura Madre: Preparata dalle foglie fresche titolo alcolico a 65°;

- Castagno Gemmoderivato: ottenuto dalla macerazione delle gemme in soluzione idro-gliceroalcoolica;

- Miele di Castagno: ottenuto sia da nettare che da melata.

Controindicazioni

Non è consigliato assumere questa pianta e i suoi prodotti a chi soffre di stitichezza, aria nello stomaco, gastrite e ai diabetici.

Avvertenze

Non sono riportate in letteratura avvertenze particolari alle dosi consigliate, nè interazioni con le principali classi di farmaci.


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