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Sconosciuta nel passato, fu scoperta solamente nel XVI secolo.
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Ai tempi in cui marinai morivano per lo scorbuto durante i lunghi viaggi verso le Americhe, si scoprì che una pianta di nuova classificazione, la coclearia per l’appunto, era tra quelle che potevano prevenirlo e combatterlo. Ovviamente allora non si sapeva, come si sa oggi, che è ricchissima di vitamina C, la cui quantità è paragonabile a quella contenuta nelle arance.
Principi attivi Sono presenti piccole quantità di olio essenziale, sali potassici, resine e pectine.Tipico di questa pianta, così come di tutte le crucifere, è l’azione dell’enzima mirosina sullo specifico glucoside della pianta (di struttura simile alla sinalbina e sinigrina, presenti nella senape), che va poi a formare molecole attive specifiche. Nel caso della coclearia, si forma la coclearina.L’odore distintivo della senape è dato dalla presenza delle due molecole sopra citate, e di conseguenza quello della coclearia, che ricorda la senape, è dato dalla coclearina, di cui è un derivato.Iodio, isosolfocianato di butile e acido ascorbico (o vitamina C) completano i principali costituenti di questa pianta.Antiscorbuto e vitamina C
L’azione principale e che ha reso famosa la coclearina è quella antiscorbuto. Gli alti tassi di vitamina C fanno si che possa essere usata come uno delle principali armi contro lo scorbuto, anche se questa deficienza è ormai assai rara. RaffreddoreSempre per la presenza della vitamina C, è indicata come integratore vitaminico specifico nelle sintomatologie da raffreddore.Digestivo, EupepticoÈ di supporto nei casi di digestione lenta o ipocloridria, cioè difficoltà o lentezza nella produzione di acido cloridrico da parte dello stomaco. Bisogna però stare attenti a non eccedere in quanto può causare iperacidità e andare ad irritare le mucose intestinali.Antisettico La pianta ha anche un leggero potere disinfettante grazie alla presenza e particolare composizione del suo olio essenziale. Sfruttabile per via topica attraverso delle applicazioni di parti della pianta sul punto interessato. Oppure per via interna, attraverso dei collutori, ottenuti pestando e lasciando macerare la pianta fresca in acqua fredda, e infine filtrando prima dell’utilizzo.Ricordiamo che all’effetto antisettico partecipa anche la vitamina C, che è termolabile e idrofila. Quindi scompare se viene riscaldata, ma viene estratta se macerata in acqua. Prodotti in commercioPoco sfruttata nell’erboristeria commerciale a causa del suo uso allo stato fresco, risulta ancora sfruttata nei rimedi casalinghi, se si vive in località in cui cresce o se si è esperti e si sa dove andare a cercarla.Usata per creare tinture madri per l’omeopatia.Lasciata macerare per almeno una settimana in alcool, si ottiene una tintura alcoolica; una variante molto usata è quella di lasciarla in macerazione nel vino bianco.Sfruttata anche dalla cosmetica, entra a far parte della composizione di diverse creme e lozioni, per le più svariate applicazioni: dalla stimolazione alla crescita dei follicoli dei capelli, alle creme scavanger - anti radicali liberi, ai gel disinfettanti.ControindicazioniUn uso eccesivo può causare gastrite.AvvertenzeNessuna.
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