Purtroppo in Europa questa pianta, e gli altri tipi di Drosera, sono pressoché scomparsi allo stato spontaneo, tanto che in molti Stati è stato introdotto il divieto di raccolta. In Germania, dove è molto diffusa la mentalità di curarsi con le piante, è stato addirittura permesso di sostituire la D. rotundifolia con la D. ramentacea (sotto la denominazione di herba droserae longifolie, per le sue foglie ovali) oppure con alcune provenienti dall’Australia e dall’Asia, come la D. peltata, per cercare di preservare le specie europee.
Il tipo di terreno che predilige è quello siliceo e torboso, dove vi sia anche un ristagno di acqua, tanto che gli acquitrini e le palude sono i suoi luoghi prediletti per vegetare in natura.La coltivazione di questo genere di piante non è facile e spesso si va incontro a degli insuccessi.Durante il periodo di sviluppo, che inizia ad aprile circa con la germinazione, con i primi caldi primaverili, la Drosera rotundifolia abbisogna di molta luce, ma non del classico caldo del sud. Per evitare questo le si può disporre un ambiente parzialmente ombreggiato, il più fresco possibile e con dello sfagno (muschio che apporta molta acqua e umidità) nel substrato oppure della torba originata dalla decomposizione di questo muschio.Con l’arrivo dell’inverno, la pianta si prepara ad entrare in riposo vegetativo, una dormienza invernale, e noi dovremo assicurargli una temperatura ambientale molto bassa, attorno allo 0° per almeno cinque mesi, fino all’approssimarsi della primavera. Parti utilizzate Si utilizza la pianta intera, che viene raccolta prima e durante la fioritura. Quindi nei mesi che vanno da maggio a settembre.Tecniche di raccoltaNon essendoci coltivazioni estensive, non è stata nemmeno messa a punto una tecnica di raccolta meccanizzata e la scarsa attenzione per la sua esistenza ha fatto si che venisse raccolta senza alcuna precauzione, sradicando tutte le piante che si potevano trovare. Gir, Kit di Far Crescere I Propri Luppolo della Birra Prezzo: in offerta su Amazon a: 16,42€ (Risparmi 0,07€) |
Nel passato la drosera è stata molto ricercata sia per le sue azioni benefiche che per la bellezza e particolarità di pianta in se.
Nel periodo della caccia alle streghe, si diceva che la drosera fosse utilizzata dalle streghe stesse per lanciare i propri malefici e sortilegi.In passato era usata da contadini per l’eliminazione di calli e verruche.A volte il succo veniva bevuto prima di un rapporto con l’altro sesso, poiché si credeva fosse un ottimo afrodisiaco.Principi attivi In tutte le specie di Drosera si trovano principi attivi costituiti da derivati dal 1,4-naftachinone, chiamato anche droserone e che è anche colorante di rosso, solamente che, come detto in precedenza, la rotundifolia ha un quantitativo maggiore, almeno il doppio.Tra i principali composti chinoci, che possono o meno essere glucosilati, troviamo il ramentaceone, la plumbagina (che agisce a livello del sistema respiratorio ed è battericida), il ramentone e il biramentaceone.Tra gli altri componenti sono stati isolati vari acidi organici (malico, citrico, formico, ascorbico e butirrico), flavonoidi e tannini, enzimi proteolitici e un acido inorganico, il cianidrico.Numerosi anche gli elementi riconosciuti: fosforo, ferro, alluminio, zolfo, calcio, manganese, silicio e magnesio.Broncosedativa - becchica
La potente azione della plumbagina è sfruttata come sedativo della tosse e l’azione battericida di questa molecola ha fatto sì che la drosera sia stata sfruttata con successo contro la pertosse.SpasmoliticaIl complesso totale dei naftochinoni opera a livello della muscolatura liscia della mucosa dell’apparato respiratorio con una azione rilassante, spasmolitica, che contrasta gli spasmi da bronchiti e asmaGalattofugaAnche se il più delle volte si ricercano piante che facciano aumentare la quantità di latte materno, in alcuni casi è necessario il contrario, come quando si ha produzione di latte pur non essendo in allattamento (Galattorrea). Ecco che in soccorso può venirci incontro la drosera, con il suo potere galattofugo, poco conosciuto. Prodotti in commercioSe si considera il quantitativo di principio attivo contenuto nelle singole piante, sarebbe opportuno evitare i prodotti di sola D. rotundifolia.In commercio ci sono preparazioni per infusi, che devono contenere 3gr. di droga e con un riposo di 30 minuti; tinture alcoliche, di cui si possono prendere al massimo 5 grammi; estratti fluidi, 1-3 gocce e sciroppi.ControindicazioniNessuna interazione farmacologica nota.AvvertenzeÈ bene non somministrarla ai bambini se non sotto forma di sciroppo diluito o estratto fluido.
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