Eleuterococcus

Caratteristiche della pianta

L’Eleuterococcus senticosus Maxim., chiamato semplicemente Eleuterococco, è una pianta che fa parte della famiglia delle Araliaceae.

Il nome volgare più conosciuto è Ginseng siberiano, poiché in un primo momento si riteneva avesse le stesse proprietà della radice orientale. Altri due nomi sono radice della taiga o arbusto del diavolo.

L’eleuterococco è un pianta arbustiva il cui giovani rami sono ricoperti di spine flessibili; secondo le condizioni può arrivare a toccare i due metri e mezzo di altezza, anche se mediamente non si eleva più di un metro e mezzo.

Le foglie sono palmato composte, munite di un lungo picciolo spesso di color rosso, sono formate da 5 pseudo foglioline ellittiche con margine seghettato.

Delle ombrelle globulari vengono a formarsi apicalmente, singole o doppie, sostenute da peduncoli alquanto lunghi. I fiori che crescono sulle ombrelle sono piccoli e poligami: quelli maschili sono violacei mentre i femminili sono gialli. Entrambi sono pentameri, formati da cinque petali e cinque sepali.

La radice è cilindrica con poche diramazioni, di colore bruno scuro e una corteccia aderente liscia. I rizomi più grossi presentano delle fratture longitudinali di natura fibrosa.

Il frutto è una carnosa drupa nerastra a forma ovoidale, che contiene cinque semi.

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Origine e coltivazione

La sua origine è in Cina, dove è conosciuto da sempre, ma si presenta allo stato selvatico anche in Corea e in Siberia, il primo paese a coltivarlo in maniera estensiva.

È una pianta abituata ai grandi freddi, quindi non teme le basse temperature, e al contempo stesso è resistente alle temperature estive, a patto che venga innaffiato costantemente, in modo che non patisca l’eccessiva evaporazione. Che ci sia freddo o caldo, abbisogna di essere esposto al sole per gran parte della giornata.

Il terreno ideale deve avere un pH elevato.

In Europa non esistono coltivazioni estensive, tutto il prodotto che arriva è importato dai paesi orientali, Cina e Siberia ai primi posti.

Parti utilizzate

La droga di questa pianta sono le radici che vanno raccolte in autunno.

Tecniche di raccolta

Dovendo raccogliere la radice ci sarà immancabilmente la conseguente morte della pianta. Prima di procedere all’estrazione, l’arbusto va prima abbattuto, quindi si lavora la terra attorno al ceppo rimasto in modo da facilitare l’estrazione finale del rizoma.


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Proprietà e uso nella storia

Pianta della tradizionale medicina cinese, se ne hanno notizie da tutti gli erboristi e medici cinesi fin dalla dinastia Liang (450 d.C. circa), quando veniva chiamato wuchapi e se ne tramandavano le proprietà. Veniva usato per le patologie renali, incontinenza ma anche come rimedio contro le impotenze di varia natura. Ma nel 1550 circa, con Shi Shen, autore di trattato sulle erbe, che all’eleuterococco vengono assegnate le reali proprietà, quali aumento della resistenza alla fatica e alle malattie.

Praticamente sconosciuto nei paesi occidentali fino agli ’40 quando si ricercò una pianta simile al ginseng ma dal prezzo più contenuto. Fu individuata nell’eleuterococco, ma solo fino agli anni ’80 quando finalmente fu definitivamente e precisamente identificata la sua attività. Il tutto nacque da un articolo di un giornale che svelava il segreto degli atleti russi nell’olimpiade di Mosca: assunzione costante di tisane di questa pianta che diede un 30% in più di resistenza alla fatica.

Principi attivi (descrizione dei componenti)

I principali composti chimici della radice di eleuterococco sono chiamati tutti eleuterosidi, differenziati dalla lettera A alla M, con alcune subunità come la B1; e non tutti sono stati isolati e identificati.

Stranamente con questa denominazione sono stati chiamate molecole appartenenti a gruppi molto diversi tra di loro: triterpeni steroidei come il deucosterolo, fenilpropanoidi come la siringina, curarine, lignani, polifenoli e saponine, come l’eleuteroside A, glucoside β-sisterolico.


Eleuterococcus: Benefici e avvertenze

Adattogena

È una delle piante adattogene più efficienti che esista in circolazione. Particolarmente indicato come ricostituente nei periodi di stress sia mentali che fisici, in quanto aiuta a sopportare meglio la fatica, anche grazie alla azione stimolante sul sistema nervoso.

Immunostimolante

In grado di attivare le difese immunitarie dell’organismo in risposta ad attacchi influenzali e di raffreddori. Inoltre si è dimostrata attiva nel diminuire l’effetto tossico di alcuni antimicotici.

Antinfiammatoria

Ha un leggero potere antinfiammatorio dettato dalla capacità di ridurre la permeabilità vascolare e quindi impedire l’infiammazione. Azione che viene esplicata in maniera percettibile quando si somministra l’eleuterococco nella fase iniziale dei raffreddori.

Ipoglicemizzante

Si è notato che ha una interessante capacità di abbassare il livello di glucosio nel sangue. Per questa caratteristica bisogna fare attenzione nella somministrazione ai diabetici.

Prodotti in commercio

In commercio si può trovare qualsivoglia forma. La più diffusa e utilizzata è quella dell’infuso o della tisana, in associazione con altre piante adattogene e/o stimolanti (rispettivamente echinacea e ginseng).

Un miglior apporto al fisico viene dato dall’estratto alcolico della radice. Alcune gocce versate in bicchiere di acqua e bevute alla mattina, donano quella spinta in più che serve a superare i momenti di stanchezza che insorgono a fine mattinata.

Se si vuole, si può prendere anche il concentrato totale, che viene inserito negli opercoli da 234 mg, con titolo allo 0,6% di Eleuteroside E corrispondenti a 1,4 mg di principi attivi.

Controindicazioni

Sconsigliato l’uso ai diabetici a causa degli effetti ipoglicemizzanti.

L’azione stimolante ne vieta l’utilizzo da parte degli ipotesi. E in chi soffre di patologie cardiache curate con cardiotonici.

Avvertenze

A dosi eccessive causa agitazione e/o insonnia.

Si sconsiglia la somministrazione ai bambini al di sotto dei 12 anni.



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