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Origine contrastante, alcuni studiosi propendono per una sua nascita asiatica, altri europea. Sta di fatto che è diffusa in entrambi i continenti, Asia centrale per lo più e in tutta l’Europa fino alla soglie della Siberia; Olanda, Svizzera e Germania sono i paesi europei nei quali è più largamente coltivata, sempre come pianta medicinale (come pianta ornamentale sono pochi i giardini che la conservano).
In America si è acclimatata negli Stati dell’est, dopo che è “fuggita” dai campi coltivati con sementi importate dall’Europa. In Italia è facile trovarla al nord e al centro, mentre è rara sia nel sud che nelle isole.Cresce meglio in terreni umidi e ombrosi, anche se leggermente rocciosi, si fino a 800 metri, piuttosto che in luoghi secchi e assolati.Preferibile un substrato argilloso e ben drenante.Si può piantare sia in semenzaio, anche in inverno, che in campo, in questo caso in primavera.La miglior tecnica, però, è quella di prendere in autunno una porzione di radice di una pianta adulta, ma che abbia già una o due gemme, e piantarla in un terreno ricco e sabbioso per tutto l’inverno e poi metterla a dimora alla primavera successiva. Parti utilizzate La parte di pianta che viene utilizza è la radice delle piante giunte alla fine del secondo anno e che non abbiano superato il terzo.Tecniche di raccoltaLa raccolta avviene tramite l’utilizzo di una vanga e/o un aratro estirpatore, visto che l’imponenza del rizoma rende improponibile la raccolta con le sole mani.Stomachica
La radice di enula è adoperata anche come colagogo e stomachico, in modo particolare in associazione con altre erbe con uguali proprietà. I responsabili di tale beneficio sono i lattoni sesquiterpenici amari come l’alantolattone.Espettorante - spasmoliticaIl beneficio principale delle radici di enula è quello espettorante ad azione antisettica nelle affezioni dell’apparato respiratorio come catarri bronchiali, tossi spastiche e bronchiti. Riesce a modificare le secrezioni bronchiali rendendole più fluide e facili da espellere. In contemporanea esplica una azione calmante la muscolatura liscia (spasmolitica) che agisce sedando la tosse indotta dall’affezione.Antibatterico – antiomicoticoÈ stato sperimentalmente dimostrato che gli estratti di questa pianta hanno anche attività antibatterica e antimicotica. Contro i funghi Epidermophyton e Tricophyton, due generi che attaccano l’epidermide, bastano 15-35 μg/ml per inibire la loro crescita.AntielminticoSi è verificato che il suo estratto è ad attività antielmintica contro gli ascaridi del maiale.Prodotti in commercioIn commercio si trova la radice sminuzzata o in polvere pronta per la preparazione di tisane ed infusi, per le quali ne basta un grammo (ma va addolcita con miele o zucchero per eliminare il tipico amaro dell’enula).Per le affezioni bronchiali è indicato invece lo sciroppo e l’estratto fluido.Meno efficace ma comunque sempre molto usata è la tintura.ControindicazioniNessuna in particola se non per una appurata allergia individuale alle asteracee.AvvertenzeGli allantolattoni sono irritanti per le mucose. Possono causare ipersensibilità e dermatiti da contatto. Limitarne l’utilizzo, magari preferire una pianta con ugual proprietà, come l’eucalipto, il timo volgare o la grindellia per l’espettorante e spasmolitica, aglio contro i vermi.Ad alte dosi provoca vomito, diarrea e crampi.
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