Fragola - Fragaria

Caratteristiche della pianta

La Fragaria vesca è la tanto amata fragola comune, derivata da attente selezioni e incroci dalla fragolina di bosco. Botanicamente però sono la stessa pianta, solo che una è quella coltivata, l’altra è quella selvatica.

Chiamata anche murella, fresa, mausiera, maggiostra, friscule, mura de terra, fraula e gagòmola, solo per citare alcuni suoi sinonimi dialettali.

La fragola è una pianta erbacea perenne cespugliosa. Ha un grosso rizoma grossolanamente cilindrico da cui prendono origine numerosi stoloni striscianti e sottile, con la capacità di radicare qualora venissero trapiantati.

Le foglie sono tutte radicali, con un lungo picciolo e sono profondamente incise tanto da formare tre foglioline oblunghe, con margine dentato e con la pagina inferiore fittamente ricoperta di peli lucidi e sericei.

I fiori sono candidamente bianchi, disposti su una cima corimbosa irregolare con un lungo peduncolo anch’esso peloso.

Il calice convesso ha 5 sepali appuntiti e forniti di 5 brattee. La corolla anch’essa con 5 elementi, bianchi, ovati.

I frutti sono gli acheni che sono portati sulla superficie del ricettacolo che si è trasformato in una carnosa e succulenta fragola rossa.

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Coltivazione e origine

È una pianta diffusa e coltivata in tutto il mondo per i suoi gustosi e carnosi “frutti”.

Allo stato spontaneo, le fragoline di bosco si ritrovano nel sottobosco fresco, ma non umido, tra le siepi basse e nelle macchie.

Le piante di fragole privilegiano substrati soffici, leggeri, fertili e ricco di sostanze organiche e anche ben drenati poiché i ristagni idrici farebbero marcire non solo le radici ma anche la pianta stessa che è in gran parte strisciante.

Per la coltivazione si privilegia partire dalle piantine, da acquistare presso i vivai o ricavare per prelievo di stoloni dalle piante madri, poiché la germinazione del seme è troppo difficile.

Si possono anche piegare i rami più lunghi delle pianta madre ed interrarli: questi radicheranno molto facilmente.

Le annaffiature devo essere abbondanti e frequenti ma soprattutto a scorrimento, evitando il sistema a pioggia, che danneggerebbe la fioritura e la fruttificazione. Inoltre l’acqua non deve coinvolge la massa fogliare.

Una pacciamatura con paglia, fogliame o con teli, è l’ideale per proteggere le piantine dal freddo invernale, anche se lo sopporterebbero anche senza questo accorgimento. Ricordasi, in caso di utilizzo dei teli, di praticare dei buchi per evitare la condensa.

Parti utilizzate

La droga erboristica della fragola sono le foglie e la radice.

Tecniche di raccolta

Non essendo una droga utilizzata non sono state sviluppate particolari o specifiche tecniche di raccolta, per cui per il taglio delle foglie si procederà con un paio di forbici o di lame. Mentre per la radice basterà estirpare la pianta, magari facendo in modo di piantare sul posto due o tre stoloni in modo tale che attecchiscano e diano vita a nuove piante cosi da non depauperare la flora spontanea.


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Proprietà e uso nella storia

Conosciute e apprezzate sin dall’antica Roma, come fragole di bosco, si dice che fossero le lacrime di Venere per la morte di Adone, che una volta toccato il suolo si siano trasformate in cuori rossi.

Linneo, lo stesso che la classificò in modo metodologico, raccontò di essere guarito dalla gotta seguendo una dieta a base di fragole.

Nel secolo XVI le fragole non erano ritenute in alcuna considerazione, nemmeno come frutti, tanto che si dice che fossero “frasche senza importanza, buone solo a divertire i bambini e le donne”.

L’aspetto butterato della fragola la mise in relazione con il manifestarsi della malaria, tanto che gli fu attribuita la capacità di far guarire dalla lebbra.

Nel giardino del Re Luigi XV era coltivata come pianta ornamentale.

Fino al 1700 si coltivavano specie autoctone, poi fu importata una specie dal Cile che fu incrociata con una importa dal nord America e cosi si produsse un tipo di fragola più grande e gustosa delle due originarie. È iniziata cosi la selezione che ha portato alle fragole di oggi.

descrizione dei componenti

Tra i componenti della fragola, troviamo tannini condensati, gli elagitannini, tra i quali spiccano la peduncolagina e l’agrimoniina.

Leucoantociani, flavonoidi e glucosidi tra cui la fragarianina e fragarina.

Sono state rilevate anche tracce di olio essenziale e una modesta quantità di acido ascorbico.

Infine mucillagini, sali di potassio, sostanze resinose e pectiche.


Fragola: Benefici e avvertenze

Astringente

Nella medicina popolare, le radici e le foglie di fragola sono usate come astringente contro gli attacchi di diarrea. Il “thè” preparato con le giovani foglie, oltre che essere una bevanda, è anche un rimedio contro la dissenteria.

Diuretica

Sempre entrambe le parti, foglie e radici, hanno la capacità di indurre un effetto diuretico, sfruttabile contro iperuricemia, ovvero la gotta, come Linneo stesso disse di aver fatto.

Secondo la Commissione E dell'Agenzia Federale Tedesca per la Salute (si prende in considerazione la Germania quale paese in cui la fitoterapia è ormai regolata secondo criteri di assoluta certezza), le preparazioni a base si foglie di fragola possono essere usate esternamente contro le eruzioni cutanee e internamente contro i catarri gastrointestinali., stipsi, diarrea, itterizia, nefriti, gotta, reumatismi, febbrifugo, dismenorrea.

Prodotti in commercio

In Italia le foglie e le radici di fragola non sono utilizzate e difficilmente si riscontra la loro presenza in preparazioni per tisane.

Anche in Germania, paese dalla cultura fitoterapica più radicata della nostra, la fragola non compare nelle preparazioni erboristiche, se non in alcune tisane usate soltanto come bevanda (Haustee).

Controindicazioni

Nelle persone allergiche alle fragole (frutto), possono comparire reazioni di ipersensibilizzazione anche con l’uso di radici e/o foglie.

Avvertenze

Gli effetti sono talmente blandi e non sufficientemente comprovati che non se ne consiglia l’uso; meglio indirizzarsi su altre piante con effetto accertato.


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