Peperoncino - Capsicum annuum

Caratteristiche della pianta

L’articolo che state per leggere riguarda non semplicemente una specie, che solitamente sarebbe già abbastanza specifico, ma in questo caso addirittura un serie di particolari cultivar, cioè determinate varietà, sottospecie. Tratteremo del peperoncino piccante (in generale), quel piccolo pezzetto rosso che si camuffa nella salsa di pomodoro, mandandoci in fiamme la bocca quando per sbaglio lo addentiamo.

Dobbiamo specificare peperoncino piccante in quanto la Specie Capsicum annuum L. è una pianta con moltissime varietà, che producono frutti dolci o piccanti, piccoli o grossi.

Di questa Specie, ad esempio, fa parte anche il peperone dolce, la varietà longum. Si potrebbe quindi azzardare a dire che il tradizionale peperone dolce e il peperoncino piccante siano frutti della stessa pianta…

Di peperoncino piccante, però, non ne esiste un solo tipo, ma sono molteplici le cultivar piccanti, a cui appartengono per esempio molti prodotti famosi per la loro piccantezza come anche il peperoncino di Cayenna e il peperoncino messicano jalapeño.

Giusto per informazione, aggiungiamo che al Genere Capsicum appartengono altre Specie che producono frutti altrettanto piccanti, anzi spesso anche più forti: Capsicum baccatum Jacq., con l'Ají amarillo peruviano; il Capsicum chinense Jacq., con il peperoncino superpiccante habanero del Sudamerica (20 volte più piccante del tabasco); il Capsicum frutescens L. con il tabasco ; infine il Capsicum pubescens Ruiz & Pav., che include il rocoto anch’esso sudamericano.

Quindi possiamo dire che con il termine generale peperoncino si indicano i frutti piccanti del Capsicum annuum, con l’unica eccezione dei prodotti commercialmente più famosi come appunto la cayenna e lo jalapeño.

Grosso modo si adotta la stessa terminologia anche nelle lingue straniere, dove si utilizza genericamente il termine Chili o paprika, discostandolo dal loro effettivo significato (la paprika è una miscela di polveri di vari peperoncini).

Appartenente alla Famiglia delle Solanacee, la pianta si presenta come erbacea o arbustiva, perenne o annua. In coltivazione comunque si tende a mantenere annuale anche quelle che non lo sono.

La radice è cilindrica ed è completamente ricoperta da radichette secondarie fibrose.

Il fusto è eretto, mediamente fino agli 80 cm, ma a volte e secondo la cultivar arriva anche sopra il metro. La sua ramificazione si presenta in sequenze dicotomiche, ovvero da un singolo ramo se ne originano due.

Le foglie sono semplici, alterne e picciolate. La forma è ovale allungata con l’apice acuminato. Sono intere e a margine liscio.

I fiori si presentano solitari, con un lungo peduncolo che comunque non è eretto ma pendulo. Crescono all’ascella delle foglie. La corolla è tubulosa con un lembo a 5 lobi oblunghi.

Il frutto è una bacca dalla forma variabile, lunga o tondeggiante. È sempre indeiscente e con il calice persistente. La colorazione è la più varia immaginabile: giallo, verde, rosso, nero e le tonalità intermedie. Generalmente però il rosso è il colore predominante a maturità raggiunta.

I semi sono sempre numerosi, discoidali.

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Coltivazione e origine

È una pianta tipicamente Americana. Scoperta da Cristoforo Colombo e da lui importata in Europa, dove si è adattata straordinariamente tanto da dar origine a nuove “specie”, cultivar, poi re-importate in America durante la colonizzazione.

Il Capsicum necessita di un terreno fertile e ben concimato sia a sali minerali, per lo più potassici, che concime organico. Bisogna non eccedere con l’irrigazione, perché oltre ai ristagni idrici, soffre anche una abbondanza. Meglio un terreno tendente al secco, dato che quanto ha nuovamente a disposizione acqua, la pianta si riprende senza sofferenze.

La propagazione per seme è la più indicata e facile, visto che hanno una terminabilità molto elevata. Si può iniziare a fine autunno inizio inverno in semenzaio oppure direttamente in campo ad inizio primavera, quando la temperatura supera i 15 gradi.

Facendo parte tutte le cultivar della stessa Specie, le diverse piante possono impollinarsi tra di loro dando origine a moltissimi ibridi.

Parti utilizzate

Si utilizzano i frutti maturi freschi o essiccati.

tecniche di raccolta

La raccolta dei peperoncini avviene a mano effettuando più passaggi tra le file delle piante per i diversi tempi di maturazione.


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Proprietà e uso nella storia

Quando fu introdotta dal nuovo mondo, gli spagnoli speravano di aver scoperto un’altra proficua spezia, come lo zenzero o la noce moscata. Per loro sfortuna, la pianta si adattò talmente bene al clima europeo, ma anche africano, che anche la gente più povera poteva coltivarlo nel proprio orticello.

Usata molto spesso per nascondere il sapore di carne andata a male o di piatti poco graditi.

I medici del XVII secolo suggerivano il decotto per guarire dal mal di denti, mentre mischiare la polvere con del grasso di gallina serviva a far “maturare ogni tumore”.

Nel 1800, invece, erano usato per favorire la digestione, dato il loro potere rubefacente e “riscaldante” lo stomaco. Però si sconsigliava l’abuso poiché si riteneva che danneggiasse il fegato.

Amplia la gamma di problematiche che avrebbe risolto in associazione con la china: gotta, dispepsie con flatulenze, timpaniti, paralisi.

descrizione dei principi attivi

Il principio attivo contenuto nei frutti del Capsicum annuum è un alcaloide, la capsaicina, irritante nonché piccante al sapore.

Inoltre è contenuto una olio resina, la capsicina o capsicolo, che tra i suoi composti annovera anche dei carotenoidi come la capsantina, che da la forte colorazione rossa, la capsorubina, la criptoxantina.

Inoltre sono notevoli le quantità di vitamina PP, vitamina E, vitamina K, vitamina P, vitamina A, sali minerali come potassio, rame, ferro, zinco.

Presente anche la vitamina C, ma solamente nei frutti freschi; scompare per degradazione in quelli secchi.


Peperoncino: Benefici e avvertenze

Stomachica

La capsaicina ha la proprietà di stimolare la mucosa gastrica favorendo la digestione. Questo avviene poiché il suo potere rubefacente si esplica anche a livello interno, richiamando sangue allo stomaco e quindi,come detto, favorendo la digestione.

Rubefacente

Sia l’olio resina che semplicemente sfregare il frutto sulla pelle comporta un rapido richiamo di sangue nella zona interessata provocando una sensazione di calore ma anche un arrossamento della pelle. Con gli opportuni accorgimenti è un ottimo espediente per trattare geloni, lombagie, sciatalgie o semplici torcicollo.

Attenzione però a non applicarlo sulle mucose o sulle ferite poiché irriterebbe e brucerebbe in maniera insopportabile.

“difesa personale”

Il fatto che la capsaicina provochi forte irritazione sulle mucose è stata sfruttata per la creazione degli spray antiaggressione al peperoncino. Quei spray che vengono spruzzati negli occhi di un eventuale aggressore in caso di necessità. In Italia, però, usata a tale scopo, anche se per difesa, non è legali, in quando verrebbe considerata un’arma da offesa.

Anticalvizie

Spesso è considerato come un espediente per evitare la caduta dei capelli. Tecnicamente questa effetto non è stato dimostrato, anche se l’effettivo richiamo di sangue sul cuoio capelluto comporta una maggior e miglior apporto di nutrimento ai bulbi piliferi, che dovrebbero quindi essere più vitali e meno propensi alla caduta precoce (fattori genetici permettendo).

Prodotti in commercio

Scontata la vendita di polvere per condimenti alimentari, è possibile che questa venga anche inserita in capsule o compresse per uso erboristerico.

Varie e numerose le formulazioni acquose o oleose rubefacenti indirizzate per lo più agli sportivi, sotto la generica dicitura di “riscaldanti”

Rientra anche nella composizione di alcuni trattamenti per i capelli, in special modo quelli che prevedono un maggiore e migliore nutrimento del bulbo pilifero, cercando di posticipare una eventuale precoce calvizie.

Controindicazioni

Non utilizzarlo su ferite sanguinanti in quanto tenderebbe a richiamare sangue e rallentare la coagulazione, oltre a portare il solito intenso bruciore.

Avvertenze

Esagerare con l’uso può portare a gastriti, stitichezza, problemi renali.



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