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Originario del sudest asiatico, più precisamente del sud della Cina e del settentrione del Vietnam. Questa pianta è stata da sempre diffusa in Estremo Oriente, India, Giappone compresi, mentre in Europa è stata introdotta nel VI secolo, soprattutto per opera degli inglesi.
La coltivazione dell’anice stella è ancora molto diffusa nei paesi di origine. Oggi anche lo si coltiva anche in Europa, dove una esposizione al sole o anche in ombra parziale fa si che cresca rigoglioso. Il terreno deve essere acidofilo e ricco di humus. Bisogna innaffiarlo spesso affinché il terreno rimanga umido, ma senza esagerare per non creare dei ristagni idrici; in tal caso un buon drenaggio aiuta.La tecnica di raccolta è molto simile a quella che avviene da noi per la raccolta delle olive.Una volta che i frutti sono maturi, si stende un telo che abbia una trama abbastanza fitta da non far passare le “stelle”. Dopodichè di battono le fronde dell’albero per far si che i frutti maturi caschino a terra, da dove poi verranno raccolti.In questo processo, molti semi vengono persi poiché le carene che li contengono si aprono a maturazione. Comunque si procede ad un esame visivo ed ad un intervento manuale se ci fosse bisogno.Infine si lasciano asciugare all’aria, ma al riparo dal contatto diretto con i raggi solari che potrebbero alterarne la qualità.La droga di questa pianta sono i frutti a forma di stella che erroneamente si tende a chiamare semi. In realtà i semi veri e propri si scartano perché sono senza odore o sapore.Utilizzato da sempre in Cina e in Giappone, luoghi dove è sacro, l’anice stellato veniva bruciato davanti alla pagode sin dai tempi della Dinastia imperiale cinese Sung (960-1279).
Da sempre usato come aromatizzante, al posto dell’anice, ma anche come eupeptico e digestivo.In medicina popolare è usato come galattagogo, ma l’intensità del suo aroma (oltre alla possibile tossicità per il neonato) può essere trasferito al latte e non essere gradito al neonato, per cui oggi se ne sconsiglia l’uso per tale impiego L’aroma dei frutti è dovuto alla presenza di olio essenziale contenuto nel mesocarpo (cioè nella parte interna) delle carene che compongono il frutto.Per composizione, proprietà e usi è spesso usato in vece di quello di anice nostrano, ma ne differisce per odore e sapore.L’estrazione in corrente di vapore dà una resa del 5-8%, decisamente non poco, e l’olio essenziale che se ne estrae è ricco di trans-anetolo (può arrivare al 90% del totale). Gli altri componenti sono fellandrene, limonane, cineolo estrapolo e metilcarvicolo (derivato dell’anetolo).Eupeptico stomachicoCome l’anice nostrano, anche quello stellato presenta capacità eupetico-digestive interessanti, che trovano applicazione proprio nelle preparazioni che aiutano la digestione.carminativo L’anice stellato ha la capacità di eliminare i gas che si formano nello stomaco e nell’intestino. Qui impedisce anche le fermentazioni intestinali che creano i gas.Bronco secretoliticoUsato nelle flogosi delle mucose delle vie respiratorie risulta essere un ottimo secretolitico del muco, facilitandone cosi l’eliminazione e aiutando la respirazione.SpasmoliticoNel tratto gastroenterico, riesce a svolgere anche una azione spasmolitica sulla muscolatura, riportando l’armonia nelle contrazioni e quindi riuscendo a stimolare la peristalsi nei casi atonie intestinali.In commercio si trovano flaconi di olio essenziale, da conservare al riparo dalla lucee che potrebbe alterare la composizione.
Per lo più però sono usate compresse, capsule e polveri in associazione ad altre erbe, destinate ad un problema specificoControindicazioni e avvertenzeNon superare le dosi consigliate.Evitare l’uso in stato di gravidanza o di allattamento in quanto l’anetolo si potrebbe trasferire al neonato creando problemi di tossicità (essendo piccolo e senza difese immunitarie, anche piccole dosi che ad un adulto non fanno male, potrebbero essere dannose al neonato).Bisogna prestare attenzione a non confonderla con l’anice stellato giapponese (Illicium religiosum o shikimi, volgarmente detto anice stellato bastardo) che è altamente tossica. I semi sono molto simili, ma quelli dell’anice stellato giapponese sono più piccoli, tondeggianti e presentano un uncino, assente nei semi dell’anice vero.Ad alti dosaggi risulta essere uno stupefacente e un veleno nervino.
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