Borragine - Borago officinalis

Caratteristiche della pianta

La borragine fu identifica per la prima volta da Linneo che le diede il nome scientifico di Borago officinalis, L.

Il nome deriva dal latino "borra", cioè tessuto di lana ruvida, in riferimento alla peluria che ricopre le foglie.

È una pianta erbacea annuale, della famiglia delle Boraginaceae, con portamento eretto, fusto spesso e alto circa 50-70 cm, molto ramificato e ricoperto da una peluria rigida, piuttosto evidente.

Presenta delle foglie di un colore verde scuro, forma ovalo-ellittiche, alterne e leggermente coriacee. Quelle alla base dello stelo sono più folte e picciolate; quelle più in alto sono prive del picciolo e avvolgenti lo stelo stesso. Anche le foglie sono tutte provviste di peluria.

I fiori sono inconfondibili. Formati da 5 petali saldati alla base, ma distanti agli apici, creano l’illusione di una stella; sono colorati di un bellissimo blu-viola intenso. Presentano uno peduncolo e sono disposti a grappolo.

Il periodo di fioritura è piuttosto lungo, da luglio ad ottobre, mentre il tempo di vita dei singoli fiori è decisamente più breve: dieci giorni – due settimane.

I frutti sono degli achenii, che contengono diversi semi di piccole dimensioni.

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Origine e tecniche di coltivazione

Primo piano dei fiori di borragine Ha probabilmente avuto origine in oriente, ma si è diffusa in gran parte dell'Europa e nell'America centrale.

La si trova spontanea fino a 1000 metri sopra il livello del mare nelle regioni a clima temperato.

La borragine è una pianta che cresce molto facilmente, addirittura senza alcuna cura, quindi è facile da coltivare. Predilige il terreno fertile e sabbioso, asciutti e con una piena esposizione al sole.

La semina può avvenire in primavera o in autunno.

Parti utilizzate

Vengono sfruttate le foglie e le sommità fiorite per l'uso classico erboristico.

I semi invece sono usati per estrarre un olio.

Tecniche di raccolta

La raccolta avviene a mano o per mezzo delle trebbiatrici, ma in questo caso non per i semi, poiché gli achenii rischierebbero di rompersi e perdere i loro semi.


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Proprietà e uso nella storia

Gli antichi romani la ritenevano in grado di svegliare lo spirito, tanto che Plinio scriveva: “un decotto di borragine allontana la tristezza e dà gioia di vivere”.

Però si è più propensi a ritenere che ad allontanare la tristezza fosse il vino nel quale veniva immersa, piuttosto che una sua proprietà intrinseca.

La parola “borrach” nella lingua celta significa coraggio. Ciò ci fa intuire il suo “potere” per i Celti. Anche loro la immergevano nel vino. In questo caso però era per dare coraggio ai soldati che andavano in battaglia.

Principi attivi

Uno dei componenti maggiormente attivi della borragini sono i fitoestrogeni, che donano una serie di benefici alle donne.

Sono stati isolati anche antociani, nitrato di potassio,tannini e mucillagini.

Ricca ovviamente di olio essenziale (i semi).


Benefici

Grazie alla presenza dei fitoestrogeni, alla borragine si assegnano effetti:

Galattogeno

È uno degli effetti più ricercati dalle puerpere, ha infatti la capacità di far aumentare la produzione di latte materno.

Emmenagogo

Grazie alla presenza dell’acido gamma linoleico, nell’olio dei semi, è un ottimo controllore del ciclo della donna e delle sindromi premestruali.

Antinfiammatorio

Inoltre l’olio dei semi è usato anche per combattere gli eczemi, i foruncoli, psoriasi e artrite reumatoide per le proprietà antiinfiammatorie.

Integratore omega 3

Per uso alimentare invece è un eccellente integratore di omega 3, per l’alto contenuto di acido gamma 3 linolenico. Per questo motivo, oggi la coltivazione di borragine è aumentata in maniera esponenziale.

Regolatore ormonale

È sempre l’olio dei semi ad avere questo potere. Agisce sulle ghiandole surrenali operando come ricostituente e regolatore delle surrenali stesse, quando queste sono state sottoposte a stress dovuti a trattamenti medici.

Tonico mineralizzante

Questa volta sono i fiori e le foglie, che per il loro contenuto in sali minerali aiutano a riequilibrare i valori idro-salini e al contempo stesso ridare vigore ad un organismo stressato e affaticato.

Azione purificatrice – diuretico

Un effetto non del tutto secondario della borragine, data la sua validità, è quello diuretico. Un ottimo aiuto nell’eliminazione delle tossine tramite l’aumento della produzione di urina. In questa maniera viene anche eliminata l’eventuale fastidiosa, se non dolorosa, presenza di renella nei reni.

Espettorante

Agisce sulle mucose del sistema respiratorio, arrivando fin negli alveoli dei polmoni, facilitando l’eliminazione di catarri e muco in eccesso.

Diaforetica

Nome complicato per indicare che fa sudare; proprietà da cui trae anche il nome.

Febbrifuga

È un beneficio riflesso a quello diaforetico. Con l’aumento della sudorazione, il corpo utilizza il proprio calore per fa evaporare l’acqua (il sudore) che ricopre la cute. In questa maniera abbassa la temperatura e in caso di febbre, la fa sparire (ma non elimina la causa).

Emolliente

Gli impacchi di borragine hanno la capacità di rendere la pelle più morbida, tanto che ora è usato anche in cosmetica per la creazione di creme e lozioni di bellezza, nonché “l’olio di borragine”, uno dei più pregiati oli emollienti.

Lassativo

L’effetto lassativo è più un effetto secondario. Agisce sull’intestino senza irritarlo o far insorgere crampi; ma questo non è l’utilizzo ideale che si fa di questa pianta.

Non è raro trovarlo anche in cucina. Ad esempio le foglie cotte sono utilizzate in alcuni piatti regionali per fare il ripieno dei ravioli, torte e frittate.


Borragine: Prodotti in commercio e avvertenze

Prodotti in commercio

In commercio troviamo un’ampia gamma di prodotti contententi olio di semi di borragine, cosi come il solo olio essenziale, che però prima dell'uso deve essere diluito in acqua, cosi come altri oli essenziali.

Sono parecchie le creme e le lozioni in cui è presente quest'olio, mentre sono meno quelle in cui sono contenuti estratti di foglie o fiori.

Controindicazioni

Si sconsiglia un uso prolungato ed intensivo per la presenza di composti alcaloidi pirrolizidinici che ad alti dosaggi, ma anche a soli dosaggi continuativi, svolgono attività tossica per il fegato.

Avvertenze

Recentemente il Ministero della Salute ha inserito fiori, foglie e pianta erbacea (quindi escluso l’olio dei semi) tra le piante che non possono essere utilizzate negli integratori alimentari, limitandone di fatto l'utilizzo nei prodotti erboristici.



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