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Come detto in precedenza, l’origine della Lobelia è ben localizzata nei territori atlantici degli Stati Uniti e del Canada. Un tempo cresceva spontanea e abbondante nei campi e nelle praterie, ma oggi è più difficile da trovarsi data la massiccia urbanizzazione di quelle regioni.
La coltivazione della lobelia avviene non solo per scopi medici, ma anche semplicemente per bellezza.Il terreno sul quale coltivarla deve essere a ricco e sciolto, al quale va aggiunta della sabbia per evitare che l’acqua ristagni. Per evitare problemi dovuti ad un eccesso di umidità, è bene lasciare asciugare il terreno tra una annaffiatura e l’altra; quindi diradare i tempi o evitare di dare acqua durante l’inverno se le piogge sono regolari, e diminuirli magari facendo annaffiature extra in estate, quando il caldo è molto intenso.La concimazione da somministrare alla lobelia è quella con prodotti indicati per le piante da fiore; preferibile se è da sciogliere in acqua.La semina avviene in vaso sul finire dell’inverno, primissima primavera. Vanno mantenuti al riparo dalle gelate e piovaschi tardive. Dopo un anno di crescita in vaso, allora si possono piantare in giardino tra aprile e maggio.Parti utilizzateSi utilizza l’intera parte aerea, che viene raccolta alla fine della fioritura. Nella composizione della droga è ammessa anche la presenza della parte superiore del caule, che può arrivare a ricoprire fino al 60% dell’intera droga. tecniche di raccoltaLa raccolta a mano è consigliata solamente per le piante spontanee per l’uso casalingo, ma non essendo una pianta sicura, questa raccolta viene decisamente tralasciata.La coltivazione della Lobelia avviene per scopi medici-scientifici, quindi su estesi campi dove è essenziale passare con i macchinari. Quelli che vengono impiegato sono simili alle mietitrici o falciatrici. Il compito è facilitato dato che nella droga può essere presente una buona porzione di stelo.Il primo uso conosciuto nella storia è quello di tabacco “mistico” da parte degli indiani, in modo particolare degli sciamani. Aggiunto al mix delle erbe da fumare, era la cura mistica contro l’asma.
Questa cura si diffuse anche in Europa dove, oltre che contro gli attacchi d’asma, la lobelia veniva impiegata per indurre il vomito per l’inconsapevolezza dei suoi effetti tossici.descrizione dei principi attiviIl nome del principio attivo della Lobelia deriva da quello della pianta stessa: la lobelina. È un alcaloide piperidinico, che però è presente in concentrazioni piuttosto basse, tanto da non essere molto efficace da solo. A potenziare l’effetto della lobelina sono altri componenti ad essa correlati, che risultano essere presenti a concentrazioni maggiori, come la lobelanina, la lobelanidine e la isolobelanina.Antiasmatica
La lobelina, meglio nella sua forma idrata di lobelina cloridrato, iscritta nella Farmacopea Ufficiale, è un analettico, ovvero uno stimolante respiratorio, la cui azione è però di breve durata. Il suo uso è quindi ideale nella risoluzione degli attacchi di asma. EspettoranteL’azione espettorante più che una vera e propria proprietà è un effetto secondario. Infatti a dosi superiori la lobelina induce il vomito, causato dalla sua tossicità. Per cui l’azione stimolante la respirazioni sommata a quella leggera emetica, determina una azione totale espettorante.Pur essendo efficace, è una beneficio che si può ottenere facilmente con l’impiego di altre piante senza dover per forza utilizzare la lobelia , che usata come impiego casalingo è pericolosa per la salute e la vita.Anti smokingPer smettere di fumare si provano tutte le strade, sia da parte dei fumatori che delle aziende decise a vendere i proprio prodotti anti-sigarette. La lobelia è stata sfruttata da alcune di queste aziende per la produzione di sigarette o tavolette che aiutano a disabituare all’uso del tabacco. Infatti lobelina e nicotina hanno un effetto simile sull’organismo, ma la lobelina dura di meno ed è meno dipendente. In questa maniera, e una forte volontà, si può smettere di fumare.Prodotti in commercioIn commercio sono presenti dei prodotti contenenti derivati della lobelina, come il solfato di lobelina, che vengono incorporati nelle tavolette, losanghe o anche sigarette speciali, che sono usate per “disintossicare” il corpo alla nicotina, dato che ha un effetto simile ma di durata inferiore.La sua vendita avviene per lo più in pacchetti rettangolari e compressi, cosa ne determina un difficile riconoscimento.Un altro uso molto frequente è quello degli sciroppi, estratto fluido e della tintura, venduta anche come prodotto omeopatico.ControindicazioniEvitare l’uso come rimedio casalingo data l’impossibilità di determinare le concentrazioni dei principi attivi.Non somministrare a dosi superiori a quelle prescritte poiché è una pianta tossica.Evitare l’uso in stato di gravidanza e in età inferiore ai dodici anni.AvvertenzeNe è stato proibito l’uso in cosmetica e negli integratori alimentari, quindi anche nei prodotti erboristici (diversamente dai prodotti omeopatici che sono considerati medicinali).A dosi elevati causa paralisi midollare, depressione, nausea, sudori freddi e rischio di morte.È una pianta prescrivibile solamente dai medici e vendibile solo in farmacia.
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