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L’origine della pianta è generalmente indicata come indo-asiatica poiché non è stata stabilita con precisione. È infatti spontanea dell’India, ma anche dell’isola di Giava, del Vietnam, del Siam, del Laos e della Thailandia.
Oggi si trova facilmente anche in Africa e in Australia. In Europa e in America non è presente allo stato spontaneo data la predilezione del clima tropicale, ma è possibile trovare delle coltivazioni di appassionati che con cure adatte sono riusciti ad farla crescere al di fuori del suo habitat naturale.Parti utilizzateLa droga che si ricava dalla pianta sono i semi che però non vengono usati cosi come sono. Una volta raccolti, questi devono essere sottoposti a macinazione per poterne ricavare una polvere che poi verrà ulteriormente lavorata per la preparazione del prodotto finale. Boldo Foglie Taglio Tisana - 1 kg - Prodotto made in Italy Prezzo: in offerta su Amazon a: 35€ |
L’uso principale che si è fatto della noce vomica è quello di ratticida. La stricnina presente nei semi non da scampo ai topi, che muoiono per asfissia per blocco muscolare.
Tale impiego mortale non è mancato ad essere applicato anche agli uomini. Non è stato raro l’utilizzo della polvere dei semi di noce vomica per avvelenare individui indesiderati, fossero essi re o coniugi gelosi. Sono stati riportati anche alcuni casi in cui tali semi sono stati impiegati quali stimolanti o per indurre il vomito. L’efficacia di tali cure con questa pianta, grazie alle conoscenze che abbiamo oggi, si può definire come un vero e proprio “terno al lotto”.descrizione dei principi attiviIl più rilevante principio attivo presente nei semi di noce vomica è il ben noto alcaloide indolico stricnina, come suggerisce il nome stesso della pianta, che va a costituire ben il 5% degli alcaloidi totali (compresi tra il 3 e il 5 %). Gli altri alcaloidi presenti sono la brucina, anch’essa presente in alte concentrazioni, l’ alfa e la beta colubrina,la icaiina, la vomicina e la novacina.Un altro importante costituente, questa volta un glucoside iridoide, è la longanina.È stata anche riscontrata la presenza di acido clorogenico, di grasso, di proteine ed di un olio fisso.Ratticida
I semi della noce vomica sono stati sfruttati per la fabbricazione di prodotti destinati all’eliminazione degli animali molesti, in modo particolare all’eliminazione dei topi. OmeopaticaMentre in erboristeria e nella medicina tradizione la noce vomica non viene impiegata, questa trova utilizzo nei prodotti omeopatici. In questo tipo di medicina sono usati i semi, che vengono essiccati e poi messi a macerare in alcool. Il prodotto ottenuto viene poi lavorato per ottenere poi preparati a diversi CH. Il prodotto finito risulta essere un rimedio costituzionale ed è uno dei principali poliresti (che ha ampia azione; un’azione generale riequilibrante usata per varie patologie)Infatti viene prescritto dai medici omeopatici per tantissimi problemi, che vanno dal sistema nervoso a quello scheletrico, dai problemi di fegato a quelli della testa, dall’apparato cardiovascolare a quello riproduttore. Potenziali mediciI semi in polvere sono impiegati nella dispepsia atonica, mentre la tintura è spesso usata in miscele con cascara e altri lassativi per la stimolazione della peristalsi intestinale in casi di stipsi cronica per atonia intestinale. In bocca agisce come amaro, eupeptico, aumentando l’appetito e la produzione del succo gastrico.I sensi di olfatto, tatto, udito e visione sono resi più acuti, migliora il polso e aumenta la pressione sanguigna ed è di grande valore come tonico per il sistema circolatorio in caso di insufficienza cardiaca e shock chirurgico.Usata come antidoto contro gli avvelenamenti da cloralio o cloroformio.Prodotti in commercioSono presenti esclusivamente farmaci omeopatici in quanto qualsiasi altra commercializzazione è proibita. Le forme in commercio sono soprattutto quelle della tintura madre e dei granuli, reperibili in diversi CH di diluizione. ControindicazioniUna dose contenente tra i 30 e i 90 milligrammi di polvere di semi di noce vomica risulta mortale.AvvertenzeÈ una pianta che solo farmacisti e medici possono trattare. Inoltre non è consentito il suo impiego per la produzione di integratori alimentari o erboristico.La dose letale e quella terapeutica sono estremamente vicine tra di loro per cui l’uso amatoriale e casalingo di tale pianta è decisamente sconsigliato.Tetano, respirazione spasmodica, rapidi cambiamenti nella pressione sanguigna, asfissia sono alcuni dei sintomi che appaiono per sovradosaggio
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