Pesto alla genovese

La storia del pesto alla genovese

Il pesto alla genovese è uno dei condimenti più diffusi un Italia per condire il piatto tipico per eccellenza, la pasta. Nonostante il nome dia chiare indicazioni relative all'origine di questa ricetta, non è facile tracciarne correttamente la storia, dal momento che le sue origini sono davvero antiche e si perdono lontano nei secoli. Alcune tracce di una ricetta simile al pesto alla genovese si ritrovano già nei testi di Virgilio, ma la ricetta tradizionale così come la conosciamo oggi è da far risalire all'Ottocento: è in questo secolo che si è affermata nella versione che, se non con pochissime variazioni, è giunta poi fino ai giorni nostri. Ancora una volta, ci troviamo di fronte ad una ricetta che fonda il suo successo e la sua sopravvivenza nel corso dei secoli su ingredienti poveri, facili da reperire. Tali ingredienti sono il basilico, l'aglio e i pinoli. Meno diffuso e più pregiato, invece, era il formaggio, che tuttavia si è fatto strada nella ricetta originale, anche se in passato era diffuso l'utilizzo delle croste per la preparazione del pesto. Oggi, materie prime di ottime qualità garantiscono il successo di questa ricetta, facile da preparare anche in casa.
Pesto alla genovese

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Ricetta del pesto alla genovese

Pesto alla genoveseLa preparazione del pesto alla genovese è semplice e può essere effettuata in poco tempo anche a casa, pronta all'uso quando si desidera gustare una buona pasta all'italiana. La bontà della realizzazione dipende in larga misura dalla qualità degli ingredienti, che devono essere di prima scelta per dare vita ad un pesto di grande bontà e secondo tradizione. Gli ingredienti per condire 600 grammi di pasta sono:

50gr di basilico genovese

½ bicchiere di olio extravergine d'oliva

6 cucchiai da cucina di parmigiano reggiano

2 cucchiai da cucina di pecorino

2 spicchi di aglio

1 cucchiaio da cucina di pinoli

un pizzico di sale grosso.

Per la preparazione è necessario un mortaio, nel quale verrà posizionato il basilico una volta ripulito con un panno morbido e umido, soltanto dopo, però, aver pestato l'aglio e il sale grosso di fino a formare una morbida crema. A questo punto si potrà mettere nel mortaio anche il basilico, continuando a pestare. Il basilico va schiacciato contro le pareti del mortaio: una volta sbriciolato, si potrà aggiungere i pinoli, continuando a lavorare per ottenere una crema. Continuando a pestare, si aggiungeranno poco a poco anche i formaggi. Infine, continuando a mescolare, si aggiungerà lentamente l'olio: una volta che il tutto sarà omogeneo il pesto sarà pronto per essere messo in fresco e successivamente consumato.

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    Ricetta vegana del pesto alla genovese

    Il pesto alla genovese è un condimento dal sapore inconfondibile, al quale non è necessario rinunciare neppure se si è scelto di abbracciare una dieta vegana: con poche varianti alla ricetta tradizionale, si potrà avere un condimento adatto a qualsiasi palato e buono quanto la versione originale. Anche in questo caso, la preparazione non prevede moltissimi sforzi e il prodotto può essere consumato subito dopo la sua preparazione. Per insaporire il pesto nonostante l'assenza di formaggio, si può ricorrere all'aggiunta di 25 gr di uva passa e di 25 gr di mandorle pelate. La preparazione ha inizio come prevede la ricetta tradizionale. Pinoli, mandorle e uva passa potranno venire messi nel mortaio in contemporanea con i pinoli, avendo sempre cura di continuare a pestare per creare una crema omogenea. Il preparato potrà venire conservato in frigorifero per un periodo di tempo pari a tre mesi circa, conservando appieno tutto il suo sapore caratteristico. Nel corso degli anni, sono stati inventate diverse varianti, che possono essere sperimentate anche nella versione vegan, come il pesto alla menta, già vegano per sua natura, per un ulteriore tocco di freschezza ideale per i pasti estivi.


    Pesto alla genovese: Ricetta del pesto alla menta

    Il pesto alla genovese è una ricetta antichissima, che per essere eseguita a regola d'arte necessita della fedeltà degli ingredienti alla versione tradizionale. Questo, però, non significa che non esistano ricette alternative e versioni differenziate che arricchiscono il patrimonio culinario del pesto. Una delle versioni che incontra maggiore successo, soprattutto nei caldi mesi estivi, è il pesto di menta. La sua preparazione è molto simile a quella del pesto tradizionale e richiede, anche in questo caso, l'utilizzo del mortaio. La principale differenza del pesto di menta e del pesto tradizionale, che rende il primo più facilmente digeribile, risiede nell'assenza di aglio. Invece, la ricetta prevede l'aggiunta di pepe, non presente nella ricetta tradizionale. Anche il basilico non viene utilizzato e la preparazione parte dal lavaggio della menta e dal suo sminuzzamento all'interno del mortaio insieme ai pinoli e al sale. Mentre i singoli ingredienti si uniscono a creare una morbida crema, omogenea e ben amalgamata. Anche in questo caso, l'olio verrà aggiunto a filo soltanto alla fine della preparazione e il prodotto potrà venire conservato a lungo in frigo.


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