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Come visto, il colesterolo “cattivo” non è dannoso in sé, ma può essere molto pericoloso se si trova presente in eccesso nel nostro apparato circolatorio. Stabilire i livelli sicuri o consigliati, però, non è un'operazione che può limitarsi all'identificazione di un numero. Infatti, i livelli di colesterolo nel sangue, o meglio, di ldl, da considerarsi ottimali variano molto a seconda dell'età, dello stato di salute e del sesso dell'individuo. In particolare, occorre tenere in considerazione alcuni fattori di rischio, come l'essere o meno fumatori, l'essere soggetti o affetti da malattie cardiovascolari, l'età, la pressione alta, la presenza di valori hdl inferiori a 40. In particolare, gli uomini dovrebbero prestare attenzione a questi valori soprattutto oltre i 40 anni di età, mentre le donne oltre i 55. In generale, gli uomini sono più a rischio delle donne in età fertile, mentre con l'arrivo della menopausa anche per le donne i rischi aumentano. In base alle informazioni inerenti queste condizioni, si può ricavare una indicativa classificazione. Per le persone considerate ad alto rischio i valori dovrebbero attestarsi intorno ai 100 mg/dl, per le persone a rischio moderato sono consigliati valori inferiori ai 130 mg/dl, mentre per le persone non a rischio i valori possono essere considerati accettabili fino ai 160 mg/dl.
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Riconoscere i sintomi del colesterolo alto in tempo è importante per intervenire in modo tempestivo con una dieta appropriata e, se necessario, una terapia farmacologica, evitando conseguenze che possono essere anche molto gravi. Purtroppo, non sempre si manifestano segnali che destano sospetto sull'eventuale presenza di colesterolo alto, oppure essi non vengono interpretati come allarmanti da parte del paziente. Per questo è particolarmente importante che i soggetti a rischio si sottopongano a regolari controlli. Più che tramite sintomi diretti, il colesterolo alto può rivelarsi attraverso la pressione sanguigna alta, la resistenza all'insulina, mentre fattori di rischio che richiedono periodici controlli possono essere il sovrappeso e l'obesità. Delle analisi potranno verificare la presenza di accumuli di colesterolo, come le placche aterosclerotiche nei vasi sanguigni, che possono portare a ostruzioni cardiovascolari. In casi gravi, il colesterolo può provocare degli accumuli in certi distretti del corpo, visibili anche dal paziente poiché interessano al cute, oppure i tendini muscolari. Questi accumuli vengono detti xantomi e sono riconoscibili al tatto e alla vista, anche se non dolorosi per il paziente.
Se si è soggetti a rischio o si presentano valori troppo elevati di colesterolo, è fondamentale rivolgersi al proprio medico ed essere seguiti, sottoponendosi a controlli regolari. Alle terapie mediche, ad ogni modo, è possibile affiancare alcuni rimedi naturali che possano migliorarne l'efficacia, sempre informando il proprio specialista. Innanzitutto, la cura del colesterolo alto passa attraverso un canale primario, che è l'alimentazione: è importante seguire una dieta povera di grassi e ricca invece di frutta, verdura e cereali integrali. Bene anche i legumi, in quanto ricchi di fibre utili a contrastare l'innalzamento del colesterolo cattivo. Non è necessario escludere le proteine animali, ma è bene evitare gli alimenti più ricchi di grassi saturi e prediligere il frequente consumo di pesce. Anche l'attività fisica è importante: senza esporre il cuore a eccessivo stress, soprattutto per quanto riguarda i soggetti cardiopatici, svolgere regolare esercizio controllato aiuterà a ridurre il colesterolo presente nel sangue. I fumatori dovrebbero abbandonare del tutto questa pratica, che comporta ulteriori problemi all'apparato cardiocircolatorio e unita agli altri fattori di rischio può portare a conseguenze molto serie.
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