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I sintomi della mononucleosi possono essere difficili da riconoscere, perché possono venire scambiati con influenza o un semplice periodo di stanchezza. La loro persistenza, però, e la compresenza, sono solitamente i primi fattori che portano al sospetto della malattia. I sintomi più comuni comprendono un generale senso di stanchezza e spossatezza, mal di gola che non scompare nonostante i trattamenti e il passare dei giorni, ingrossamento dei linfonodi. Prima di questi, però, solitamente la malattia si manifesta con leggeri cefalee, dolori muscolari e articolari, inappetenza: questi sintomi lasciano solitamente pensare, appunto, ad una normale influenza e la diagnosi è più probabile che venga ricercata nella fase successiva. Ulteriori sintomi sono riscontrabili soltanto attraverso analisi del sangue: una lieve insufficienza epatica, ma anche l'aumento del numero dei globuli bianchi. Se non curata, la mononucleosi può aggravarsi fino a causare danni a cuore e polmoni, nonché, in alcuni rari casi, al sistema nervoso centrale, nonché dell'apparato circolatorio, con l'insorgenza di anemia. Tuttavia, se riconosciuta e debitamente trattata, solitamente la mononucleosi non lascia conseguenze permanenti, mentre nei più piccoli la mononucleosi può anche verificarsi in assenza di sintomi evidenti.
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Dal momento che la mononucleosi è una malattia difficile da riconoscere, soprattutto nei primi stadi, quando i sintomi sono pochi e generici, il timore delle possibilità di contagio è giustificato: tuttavia, la diffusione della mononucleosi avviene in modo modesto e la maggior parte delle persone sviluppano anticorpi specifici pur senza avere mai manifestato i sintomi della malattia. La mononucleosi colpisce circa il 50% dei giovani tra i 15 e i 25 anni nei Paesi industrializzati, mentre nei Paesi in via di sviluppo l'età media della contrazione della mononucleosi è più bassa. Non tutti, però, riconoscono la malattia e non tutti gli adulti sanno di averla contratta: i sintomi della mononucleosi, infatti, sono più evidenti se il corpo è debilitato o se si viene colpiti durante la presenza di un'altra malattia, mentre in un soggetto sano o molto giovane la malattia può svilupparsi e seguire il suo naturale decorso senza che nessun sintomo appari manifesto e, di conseguenza, senza che vengano eseguiti controlli specifici a riguardo. La mononucleosi si trasmette prevalentemente attraverso la saliva: questo significa che i baci sono il principale viatico di diffusione, ma anche la condivisione di bicchieri, bottigliette e stoviglie. Nel caso dei bambini, il contagio può avvenire anche attraverso lo scambio di giocattoli che vengono messi in bocca. La malattia, inoltre, si trasmette attraverso rapporti sessuali o trasfusioni di sangue.
La mononucleosi deve essere trattata farmacologicamente, ma i sintomi possono essere alleviati anche attraverso il ricorso ad alcuni prodotti naturali. Innanzitutto, integratori ad ampio spettro possono favorire la ripresa rapida, in particolare se contenenti Magnesio, Zinco, Vitamina C e Selenio. Alcune piante possono aiutare a contrastare il dolore del mal di gola e l'infiammazione in corso: è il caso della Belladonna, l'Echinacea, la Perilla e la Pulsatilla. Si possono assumere sotto forma di olio essenziale: poche gocce diluite in acqua sono sufficienti per poter sfruttare al meglio le proprietà benefiche di tali piante e per poterne trarre sollievo. Anche il the verde può portare sollievo: non solo in quanto bevanda calda da sorseggiare che protegge la gola, ma anche perché valido aiuto contro la febbre alta. Tali rimedi, tuttavia, non possono sostituirsi in toto alla terapia farmacologica ed è bene stabilire con il proprio medico le modalità di intervento per la cura della mononucleosi in modo tale da seguirne il decorso senza effetti collaterali a lungo termine.
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