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Tra le varie carenze che possono verificarsi durante il periodo della gravidanza vi è anche quello dell’acido folico. L’organismo, infatti, ha un maggiore bisogno di alcune sostanze che occorre integrare con un’alimentazione mirata o con degli integratori. L’acido folico è fondamentale in questo periodo, ma l’apporto consigliato normalmente non è sufficiente durante il periodo di gravidanza, per questo motivo occorre aumentarne il fabbisogno giornaliero. L’acido folico è una vitamina, ed infatti è anche conosciuto come vitamina B9. Dal latino folico, Folium, si riferisce alle foglie e non a caso i maggiori alimenti contenenti questa vitamina sono alcuni vegetali. In linea di massima, però, non solo le verdure posseggono B9, ma anche altri alimenti di consumo quotidiano. Spesso i termini acido folico e folati sono utilizzati come sinonimi ma occorre fare attenzione. L’acido folico, infatti, è la forma più lavorata della vitamina in questione ed è difficile che venga prodotta naturalmente, di solito, infatti, è prodotta in laboratorio e viene utilizzata proprio per donare dei supporti vitaminici alle donne in gravidanza.
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L’acido folico può essere integrato, durante la gravidanza, attraverso alcuni alimenti che, come detto precedentemente ne fornisce una piccola quantità. È possibile trovare l’acido folico nell’insalata, carciofi, ma anche il lievito do birra, le uova, i legumi e così via. Per quanto, a volte, ,mangiamo verdure e alimenti ricchi di acido folico, spesso tutte le ottime proprietà vengono spazzate via a causa del processo di cottura dei cibi. Anche consumare le verdure dopo molti giorni dall’acquisto può provocare una perdita delle proprietà nutritive. Ciò che si consiglia per integrare con l’alimentazione l’acido folico è di consumare immediatamente dopo l’acquisto della verdura e di non cuocerlo o quantomeno di farlo cuocere troppo. Anche il vizio del fumo, la dipendenza da alcool, oltre che la gravidanza possono rendere necessario un incremento della percentuale di acido folico da aggiungere ogni giorno. Anche alcuni medicinali possono provocare una carenza di acido folico che occorrerà integrare.
L’integrazione di acido folico nelle donne incinte, o in generale nei casi di carenza di questo tipo di olio, può avvenire consumando un maggiore quantitativo di frutta e verdura che fresche e non cotte o cotte al punto giusto. Durante il periodo della gravidanza una donna ha bisogno di maggiore acido folico, oltre che di tante altre sostanze perché vi è un maggiore utilizzo di questa vitamina responsabile della riproduzione cellulare. L’acido folico, infatti, ha il compito di sintetizzare il dna, l’emoglobina e tante altre sostanze.
Alcuni studi affermano che vi sia un certo pericolo nell’assunzione di maggiore quantitativi di acido folico, ma l’importante è non eccedere e avere dei comportamento dignitosi. Il pericolo consisterebbe nell’aumento di malattie del bambino. Il rischio consisterebbe nella chiusura del tubo neurale, ma con la professionalità del dottore riuscirò a risolvere il problema. In gravidanza, soprattutto prima del parto è bene consumare circa 400 µg (400 mcg = 0,4 mg) di acido folico ogni giorno. Ciò può avvenire con la verdura fresca, come raccomandato precedentemente, e con l’alimentazione. È meglio non eccedere nelle dosi in quanto potrebbero esserci dei problemi di salute per il nascituro.
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