Occhi e orecchio

Le problematiche che colpiscono gli occhi e gli orecchi sono per la maggior parte delle volte delle vere e proprie malattie che come tali devono essere trattate solo ed esclusivamente dai medici, che essi siano generici o specialisti. Mai cimentarsi nel fai da te, naturale o meno che sia, né affidarsi a figure differenti dai medici, se prima non hanno dato il loro pieno e incondizionato assenso.

Sottovalutare o affidarsi a chiunque non sia un medico, in questi casi può portare anche a problemi ben più gravi di quelli che si aveva in partenza. Bisogna tener conto che le nostre percezioni del mondo esterno e quindi la nostra vita è basata quasi esclusivamente sulla vista e l’udito. Quando abbiamo qualche inconveniente come ad esempio un occhio arrossato o un mal di orecchi generico, ci da fastidio e lasciamo perdere, aspettando che passi, ... continua


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      prosegui ... , perché tanto la nostra routine quotidiana non ne risente più di tanto. Se invece il problema è più serio, come per esempio il comune orzaiolo o un’otite, proprio per il fatto di essere “comune” si tende a curarli da soli, magari perché un nostro amico o quel parente è riuscito a farselo passare in quella determinata maniera. Però cosi facendo non si tiene conto dell’origine del problema, chi o che cosa lo ha causato e quindi trascurando la possibilità che la cura consigliata dall’amico, che per lui andava bene e che probabilmente è stata data da un medico dopo una attenta visita, con noi non sia valida e sia solo una perdita di tempo, che al peggio, potrebbe aggravare le nostre condizioni.

      In casi estremi, ma sempre possibili, ci sono quelli della compromissione della vista o dell’udito. In quel caso la nostra vita cambierà radicalmente e ci auto-lanceremo condanne per non esser andati dal medico quando era il tempo opportuno di farlo.Detto questo, un bravo erborista saprà saccentemente affiancare l’uso erboristico delle piante alla cura data dal medico, se non sarà questo stesso a prescriverne una pianta specifica.

      Per esempio, è risaputo che gli impacchi di camomilla o di calendula sono ottimi rimedi per la sopportazione e il lenimento del rossore degli occhi dovuti ad una congiuntivite per aver preso un colpo d’aria a causa di uno spiffero di cui non ci siamo accorti. In questo caso sono spesso i farmacisti a consigliarci questi trattamenti, anche se alle volte, non avendo il reparto erboristico e volendo per forza venderci qualcosa, ci consigliano direttamente un collirio alla calendula o camomilla che paghiamo il doppio o triplo rispetto ad una manciata delle stesse piante prese in erboristeria, e che poi useremmo per fare la tisana e/o decotto per gli impacchi ottenendo i medesimi risultati.

      Se invece i problemi sono infiammazioni più importanti, la Natura interviene solo nel lenire i rossori e i bruciori, purtroppo non sono ancora state scoperte piante con potenza importante da risolvere questi problemi. E ripetiamo che è altamente sconsigliato cimentarsi con cure da Medioevo, tipo miscele improprie di vegetali.

      Più scienza e meno alchimia sta invece nella prevenzione a determinati danni. Gli impacchi detergenti e umettanti agli occhi sani riservano in partenza questi nostri preziosi organi dagli agenti aggressivi, che creano secchezza oculare e conseguente irritazione. Per fare un esempio pratico, prendiamo l’emeralopia, parolone che sta ad indicare semplicemente l’indebolimento dell’acuità visiva notturna causata dall’affaticamento e secchezza dell’occhio. In quest’ottica, un impacco di camomilla, calendula ma anche Amamelide o Centaurea, previene l’insorgere di secchezza. La prevenzione però può avvenire anche dall’interno, in questo caso il detto “mangia molte carote che cosi non metti gli occhiali”, che appare tanto ridicolo ad un primo ascolto, risulta essere veritiero nella realtà. Infatti le carote hanno il potere di stimolare i bastoncelli dell’occhio, organuli specifici di quest’organo alla percezione della luce, anche in condizione di scarsa visibilità; quindi essere indicata nella prevenzione del problema sopra indicato.Grosso modo si fa lo stesso discorso per le otiti. Le otiti non sono altro che delle infiammazioni dell’apparato uditivo, che secondo l’agente che lo ha provocato risultano essere più o meno gravi. Se si tratta di otiti batteriche, ovvero una vera e propria infezione dovuta a patogeni, rivolgersi subito ad un otorino o otorinolaringoiatra, magari dopo aver sentito il proprio medico di base. Sebbene esistano molte piante antibatteriche, come l’Aglio, il Timo o il Rosmarino, non sono da usarsi a cuor leggero. L’azione antibatterica del timo e del rosmarino è data dal loro olio essenziale, che non può essere usato come tale perché è irritante, ma deve essere diluito. Ma quanto? E con cosa? Se si sbaglia concentrazione si provocheranno ulteriori danni all’orecchio.

      Mentre se si tratta di una otite catarrale, che è causata da un aumento di muco, magari dato da un colpo d’aria, in questo caso si coinvolge non solo l’orecchio ma anche l’apparato respiratorio, naso e seni paranasali in particolare, in quanto sono due apparati collegati. In questo caso, dicevano, si può allora fare qualcosa in più e più sicuro sfruttando le piante che la Natura ci offre. Infatti sono parecchie le erbe che provocano una fluidificazione del muco, che in questa maniera verrà eliminato molto più facilmente e velocemente, anche senza l’ausilio di farmaci.

      Bisogna quindi andare con i piedi di piombo quando si tratta di occhi e orecchi. Ci sono tantissimi siti su internet che suggeriscono cure a base di piante per tutti i problemi, senza alcuna avvertenza o competenza. La verità è che la Natura non sempre ha la soluzione e la cura per tutto, cosi come non è vero che cura naturale è sinonimo di sano e non tossico. Quindi senza una giusta interazione tra le figure professionali come medici, farmacisti ed erboristi, le piante usate per sentito dire o per aver letto, non sono la soluzione certa e sicura dei problemi del corpo.


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