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Occorre ricordare che l'acufene, il quale può assumere un carattere fortemente invalidante, non è che un sintomo di altre cause da ricercare. Si può legare ad una lesione delle parti interne dell'organo, insieme ad un calo dell'udito, ma non sempre è sintomo di un malfunzionamento dell'orecchio. L'acufene può essere una conseguenza a problemi di pressione interna dell'orecchio: tale fenomeno si verifica più frequentemente nelle donne che negli uomini. L'acufene può essere, inoltre, spia di problemi legati alla pressione alta, di rigidità muscolare interna all'orecchio o legata al collo e a disturbi cervicali. Anche alcune irregolarità posturali o di disposizione della mandibola possono creare il problema dell'acufene, mentre più concause possono entrare in gioco per dare origine al fenomeno. Nonostante la causa risieda in rigidità muscolari o errori postulari, non sempre il problema regredisce completamente una volta risolto il problema fisico: alla percezione dell'acufene possono compartecipare anche dei fattori psicologici, legati a traumi, ansia o stress, che accentuano la percezione del suono, rendendolo poco schermabile e contribuendo ad attirare l'attenzione perennemente sul rumore percepito, andando ad incidere in modo negativo sulla qualità della vita del paziente.
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Individuare la causa dell'acufene è il primo passo per mettere in atto una terapia, se necessario farmacologica, in grado di risolvere il problema. Al riguardo, comunque, si agisce su due fronti: durante la fase di ricerca e di cura, oppure qualora non si riesca a far regredire il problema, è molto importante intervenire per agire sulla percezione del suono migliorando la qualità di vita del paziente. L'insorgenza dell'acufene si lega, infatti, a sensazioni di impotenza, frustrazione, ansia, fastidio e timori, che in parte si ridimensionano con la conoscenza del sintomo e con il loro controllo. Per riuscire a distogliere l'attenzione dal tinnito e garantire il buon riposo notturno si possono utilizzare dei rimedi erboristici tali da alleviare il senso di ansia e di preoccupazione, utilizzando inoltre dei suoni rilassanti che schermano quello fastidioso percepito a causa del disturbo all'orecchio. Si possono utilizzare dei suoni legati alla natura, come simulatori di vento o di acqua, purché il suono sia sempre continuo e non vi siano stacchi che risveglino l'attenzione. Per favorire un sonno profondo e rilassato, migliorando la qualità del tempo trascorso addormentati, si può anche far ricorso alla melatonina, sostanza prodotta anche naturalmente dal corpo che può venire integrata per via orale senza particolari controindicazioni.
Per mitigare gli acufeni e per evitare il loro progressivo peggioramento, si può ricorrere ad alcune buone abitudini che favoriscono la riduzione dello stress. E' importante intervenire, innanzitutto, sulle cause qualora esse siano di origine muscolare, tramite esercizi di correzione posturale o trattamenti fisioterapici. In particolare se l'acufene si lega a problemi di pressione alta si potrebbe, invece, avere la necessità di intervenire limitando nella dieta l'assunzione di sale, di sostanze eccitanti e di alcolici. Dal momento che gli acufeni potrebbero legarsi anche a carenze di zinco, se tale carenza viene confermata dalle analisi appropriate si può ricorrere all'uso di integratori specifici. In ogni caso, si consiglia di evitare il più possibile le situazioni che provocano ulteriore stress e che comportano l'esposizione a rumori prolungati e fastidiosi o ad alta intensità, per non acuire il problema e non affaticare ulteriormente gli organi uditivi. Nonostante vi siano persone che affermano di aver tratto giovamento dall'assunzione del ginko biloba, tal proposito non vi sono studi che confermano la sua efficacia nel trattamento dell'acufene.
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