La coltivazione della liquirizia non è un’operazione troppo complicata, ma come ogni specie vegetale ha bisogni di alcune condizione necessarie per poter vivere e crescere in maniera sana. Questa pianta, come già descritto nel paragrafo precedente, è tipica delle zone mediterranee dunque vive soprattutto in territori in cui vi è una temperatura mite, favorevole e in cui vi è una buona percentuale di sole. La pianta di liquirizia, infatti, ha bisogno di una favorevole esposizione solare, in altre parole, preferisce terreni direttamente esposti al sole. Nonostante ciò, la liquirizia resiste bene anche a condizioni non proprio favorevoli come temperature più basse ed esposizione meno diretta in quanto è una specie vegetale alquanto forte e resistente. Per quanto riguarda l’irrigazione, questa pianta non ha bisogno di essere innaffiata troppo, anzi, un’eccessiva quantità di acqua potrebbe danneggiarla. Il ristagno d’acqua rischierebbe di far marcire le radici e pregiudicare la vita stessa e la stabilità della pianta. Si consiglia di innaffiarla, dunque, solo quando il terreno è secco e con un quantitativo di acqua moderato. La pianta di liquirizia non è una pianta perenne, ma ha un periodo vegetativo e un periodo di risposo. Durante quest’ultimo la liquirizia secca fino ad apparire morta, in realtà sta solo attendendo il periodo per ri vegetare.
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La liquirizia è riconosciuta sia per il suo gusto e il suo sapore, o meglio dei suoi estratti, sia per le sue proprietà terapeutiche note, addirittura, fino ai tempi più remoti. Specialisti della liquirizia in medicina sono stati e sono tuttora i cinesi. Nel passato era considerato un ottimo rimedio contro la tosse, oggi le sono state attribuite proprietà depurative e digestive, antinfiammatorie, protettive e diuretiche e molto altro ancora. Con gli estratti di liquirizia si possono fare liquori, caramelle, dolci, sciroppi, ma può essere assunta anche sottoforma di bastoncini da masticare, polvere, tisane e infusi.
La coltivazione della pianta di liquirizia passa per alcune fasi fondamentali che devono essere rispettate e messe in atto con la dovuta attenzione se si vuole ch e il processo di crescita della pianta sia compiuto senza alcun problema. Il terreno ideale per piantare questa pianta deve essere leggero, e profondo e deve far passare facilmente l’acqua, senza trattenerla in quanto la liquirizia non sopporta i ristagni idrici. Inoltre il terriccio deve essere abbastanza morbido in quanto in un terreno troppo duro il sistema radicale stenta a crescere. Questa pianta resiste bene alla scarsità di acqua grazie a delle radici che penetrano molto a fondo nel terreno.
La pianta di liquirizia può essere coltivata in due maniere diverse: tramite impianto o talea. La coltivazione per impianto è un po’ più difficile da realizzare, soprattutto per i meno esperti, a causa della bassa produttività dei semi. Con le talee, invece, i risultati sono estremamente più promettenti. Il periodo di raccolta delle talee è l’autunno. Devono esserci almeno tre gemme per sperare che qualcuna di esse attecchisca e concluda il processo di crescita. Le talee o stoloni vengono lasciati a riposo fino ai mesi di febbraio o marzo, il periodo migliore per la germinazione. Prima dell’impianto il terreno deve essere preparato e smosso, devono essere ricavati dei solchi abbastanza profondi in cui inserire le talee ad una distanza adeguata l’una dall’altra. Gli stoloni cominciano a vegetare nel periodo primaverile quando le temperature cominciano ad essere più calde ma non troppo. Una pianta di liquirizia può crescere fino a due metri. Essa può essere falciata per estrarre le parti utili all’utilizzo di cosmetica, medicina e cucina, solo nel periodo autunnale. La coltura di una pianta di liquirizia ha un ciclo che non va oltre i 4 anni. la liquirizia teme i ristagni di acqua e una percentuale troppo alta di azoto nel terreno che porta alla crescita di radici in cui sono presenti pochi principi attivi.
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