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Quando si consulta la posologia di un prodotto erboristico o farmaceutico, in realtà, non si fa che venire a conoscenza di alcune istruzioni sul farmaco in questione. La posologia è un valido aiuto per far sì che si possa conoscere la precisa composizione di un rimedio farmaceutico, ovvero sapere quale sia il principio attivo presente e le eventuali altre sostanze, quale è la quantità di farmaco che occorre somministrare al paziente, a chi è indirizzato e per la cura di quale disturbo ed altre informazioni ancora. Non tutti i farmaci, infatti, sono adatti a tutte le persone e per sapere se è possibile assumerlo o meno non si fa che consultare la posologia. Lo stesso accade per venire a conoscenza della giusta quantità da assumere oppure se la somministrazione di più farmaci possono creare interazioni o effetti collaterali. Insomma, la posologia è ci da qualsiasi tipo di informazione utile su farmaco e ci aiuta a farne il migliore utilizzo.
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I prodotti farmaceutici o erboristici sono entrambi dei rimedi che vanno assunti secondo delle regole ben precise. Di sicuro, i prodotti omeopatici, essendo naturali, sono molto meno aggressivi ed invasivi rispetto ai farmaci farmaceutici e dunque anche il rischio di effetti collaterali è inferiore. Ciò nonostante è opportuno, in entrambi i casi, documentarsi accuratamente sul prodotto che si intende assumere. Se per i farmaci tradizionali è molto comune leggere la posologia sull’apposito foglio illustrativo presente nella confezione del prodotto, per quelli omeopatici è meno frequente. Tuttavia, anche i rimedi omeopatici, seppur come detto precedentemente sono meno aggressivi, si basano su rigide regole di somministrazione. Le tinture madri in particolare presentano una posologia alquanto rigida che deve assolutamente essere consultata prima di farne utilizzo, ciò perché rispetto ad altri tipi di rimedi naturali presentano una maggiore concentrazione di principio attivo. La tintura madre è un preparato fitoterapico che si ottiene dalla macerazione della droga in un solvente idroalcolico con delle proporzioni ben definite. L’alta concentrazione del principio attivo fa di questo preparato un ottima base per altri prodotti, ma può anche essere utilizzato in maniera puro ed è in questo caso, soprattutto, che la posologia entra in gioco. La tintura madre, in genere, si trova allo stato liquido e viene conservata in un’apposita boccetta con il contagocce da un minimo di 50 ml ad un massimo di 100 ml. Per sapere quante gocce di prodotto occorre prendere e quante volte al giorno, nonché in quali momenti è più consigliabile farlo, la posologia è in grado di dare tutte queste informazione. Non tutte le tinture madri presentano la stessa posologia. La ragione è estremamente semplice. Essa, infatti, dipende dal tipo di tintura si tratti. Ogni pianta utilizzata e dunque ogni principio attivo estratto presentano delle specifiche caratteristiche e allo stesso tempo delle modalità di assunzione specifiche per quel tipo di prodotto.
In genere, la tintura madre non va assunta in quantità troppo eccessive. Possono bastare, in linea di massima, circa 30 o 40 gocce ogni volta che viene assunto. In una giornata si consiglia di assumerla due o al massimo tre volte, ma come detto in precedenza, molto dipende dal tipo di pianta utilizzata e dalle caratteristiche che presenta. Dato il sapore molto intenso del preparato, la tintura madre va diluita in un bicchiere d’acqua anche se non mancano casi in cui il paziente preferisce assumerla in maniera “assoluta” semplicemente versando le gocce su un cucchiaino e poi ingerendole. Si consiglia sempre di lasciare sotto la lingua, il liquido per qualche secondo in modo da permetterne meglio l’assorbimento. Per quanto riguarda il periodo di assunzione, esso non può essere né troppo breve altrimenti le dosi assunte non avrebbero alcuna efficacia, né troppo lungo. Il periodo ideale va dalle tre alle quattro settimane. Questo, infatti, è il tempo giusto per notare dei miglioramenti. Se per qualche ragione non si consulta la posologia della tintura madre oppure non la si tiene in considerazione si può correre il rischio che si verifichino degli effetti collaterali. Le controindicazioni possono consistere in forme allergiche, insorgere di gastriti o fastiti intestinali.
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