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Come visto, la pressoterapia viene sfruttata, in particolare, per contrastare gli edemi, ma si rivela utile anche per gonfiori di varia natura, per la cattiva circolazione e microcircolazione e, di conseguenza, per contrastare la ritenzione idrica e i relativi effetti negativi, come la cellulite. Al trattamento, dunque, non si sottopongono soltanto le persone che ricercano un fine puramente medico, ma anche per migliorare la propria condizione estetica. Tra i principali benefici che derivano da tale trattamento, si rileva un miglioramento della circolazione linfatica, con un aumento della portata linfatica iniziale che dipende dal riassorbimento dei fluidi, stimolato dalla pressione ripetuta dei cuscinetti d'aria. Il miglioramento dell'assorbimento capillare dei fluidi comporta anche la riduzione di eventuali edemi presenti, nonché un aumento di velocità del flusso linfatico e venoso, soprattutto nelle zone direttamente sottoposte alla pressoterapia. I benefici si possono riscontrare già dopo un primo trattamento, che lascerà una piacevole sensazione di benessere: risultati più a lungo termine si possono invece avere con sedute ripetute nel tempo. Occorre però tenere presente che, in caso di insufficienza venosa, non si tratta di un sistema risolutivo, in quando non comporta la riparazione dei tratti venosi compromessi e, al contrario, una pressione eccessiva potrebbe risultare dannosa in questo senso.
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Solitamente, il trattamento viene calibrato sulle necessità e le caratteristiche della persona in modo tale da ottenerne benefici in breve tempo, senza rischiare effetti collaterali. La pressione applicata non dovrebbe superare i 30 - 40 mm Hg, da calibrare a seconda dello stadio dell'edema. Per edemi a stadio iniziale, infatti, il rischio di una pressione eccessiva è quello di compromettere il sistema linfatico in modo irreversibile, mentre in caso di edema ad uno stadio più avanzato la pressione necessaria risulta maggiore: in caso di pressioni troppo basse, non si avrebbero i risultati sperati. Anche la durata delle sedute è variabile: solitamente si fanno sedute di un'ora, ma si può arrivare anche a 90 minuti, a seconda delle condizioni del paziente. La pressoterapia prevede momenti consecutivi di pressioni di circa 2 o 2.5 secondi l'una. Sull'arto agiscono diversi cuscinetti disposti uno accanto all'altro: essi possono agire con pressione diversa e di conseguenza rendono possibile un trattamento mirato, agendo su tutto l'arto ma anche, in modo particolare, sui punti di presenza dell'edema fibrotico, con la pressione più adeguata ad ogni parte dell'arto. Solitamente, un ciclo di sedute di durata media prevede tra gli otto e i dodici incontri, dopo i quali sarà possibile riscontrare evidenti benefici di media durata nel tempo.
La pressoterapia comporta notevoli benefici per le persone con difficoltà a livello di circolazione linfatica e venosa, ma non è adatta a tutti. La pressione, infatti, in alcuni casi può rivelarsi dannosa ed è sempre consigliabile valutare l'inizio di un ciclo di sedute insieme al proprio medico, per scoprire se davvero si trarrebbe beneficio dal trattamento. Il trattamento deve essere evitato da pazienti arteriopatici, in presenza di infezioni cutanee, in caso di trombosi venosa. Inoltre, la pressoterapia deve essere evitata in soggetti cardiopatici e a rischio di scompensi cardiaci. Anche i soggetti con insufficienza venosa devono prestare attenzione e segnalare il problema al medico prima di decidere se sottoporsi a questo tipo di terapia. Per evitare che i benefici siano temporanei o che al di sopra della parte trattata si formino dei collari edemici, alla terapia occorre abbinare un corretto stile di vita ed eventualmente la terapia farmacologica stabilita in concordanza con il proprio medico: la pressoterapia, da sola, non può risolvere ogni problema, ma può essere un valido aiuto.
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