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Alla base della dieta a zona vi sono alcune regole da applicare con rigore: la riduzione dei consumi dei carboidrati (ogni pasto si deve comporre di 40% di carboidrati, 30% di grassi e 30% di proteine), il consumo di pasti o spuntini ogni cinque ore, il consumo di alimenti e frutta e verdura a basso indice glicemico, per mantenere sotto controllo la produzione di insulina. I picchi di insulina, infatti, sono alla base del fenomeno di accumulo dei grassi, pertanto la dieta a zona punta a ridurre o eliminare il più possibile il loro verificarsi, per fare in modo che l'accumulo di grassi sia minimo. La dieta a zona è un regime alimentare che non prevede grandi ristrettezze e il controllo delle quantità degli alimenti ingeriti in modo rigoroso, ma per vedere i risultati occorre seguire il regime alimentare senza concedersi troppi strappi alla regola, dal momento che si tratta di un programma fortemente basato sulla continuità. La concessione di numerosi spuntini nell'arco della giornata, tra i quali anche uno prima di andare a dormire, se la cena è stata consumata almeno due ore prima, permette di evitare i morsi della fame che spingono a infrangere un regime dietetico con maggiore frequenza. Rispetto alla tradizionale dieta mediterranea, la dieta a zona riduce in modo significativo le quantità di carboidrati da assumere durante la giornata.
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Al contrario di molti regimi alimentari volti alla perdita di peso, la dieta a zona si rivela efficace per coloro che praticano attività sportiva, grazie all'abbondante assunzione di proteine. Si tratta, inoltre, di una dieta basata sul controllo dei tre principali macronutrienti, ma che include tra gli alimenti più sani e benefici quelli che si rivelano anche più ricchi di vitamine e di macroelementi importanti per l'organismo: questo significa che non sono necessari particolari integratori, in assenza di determinate carenze magari legati a stati di salute non perfetti, e che l'alimentazione è abbastanza ricca e calibrata. Naturalmente, in caso di disturbi o di carenze è fondamentale consultare il proprio medico prima di intraprendere un qualsiasi tipo di regime alimentare restrittivo, che potrebbe comportare maggiori effetti collaterali. Su alcuni disturbi specifici, tuttavia, la dieta a zone potrebbe perfino avere effetto benefico: in particolare, si tratta di un regime alimentare che ben si adatta a coloro che soffrono di diabete, ipertensione, aterosclerosi e colesterolo alto. Inoltre, la dieta a zona rinforza il sistema immunitario, rendendolo maggiormente resistente e favorendo dunque un migliore stato di salute protratto nel tempo.
Nonostante la dieta a zona comporti dei benefici, occorre tenere conto anche di alcune controindicazioni che possono renderla inadatta ad alcuni soggetto o al mantenimento per un lungo periodo di tempo. Mentre si rivela abbastanza favorevole ai soggetti che praticano attività sportiva, la dieta a zona comporta un rapido dimagrimento anche in coloro che conducono uno stile di vita sedentario: in tal caso, però, le quantità di alimenti assunte si traducono in un numero molto basso di calorie, che comportano la perdita di peso ma sono sconsigliati per il mantenimento di tale regime a lungo termine. Basandosi su calcoli e rapporti tra macroelementi, inoltre, tutte le formulazioni e le rivisitazioni della dieta a zona che sono state fatte nel corso degli anni nel tentativo di correggere qualche errore della dieta sono accomunate dalla necessità di basare l'alimentazione su calcoli che possono risultare macchinosi e complessi. Inoltre, le naturali differenze tra gli organismi e le diverse risposte insuliniche che caratterizzano le persone sono fattori che influenzano l'efficacia della dieta a zona, rendendola dai risultati incerti a seconda del soggetto che la mette in atto e introducendo la necessità di adattamenti sulle caratteristiche dei singoli individui.
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