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La dieta metabolica si basa, dunque, su diverse fasi. La prima prevede una durata di circa quattro settimane ed è la più impegnativa da affrontare, in quanto si basa sull'eliminazione dei carboidrati dalla dieta. In questo modo, si passa poi alla progressiva reintroduzione dei carboidrati in modo graduale e fino ad arrivare al livello considerato ottimale, ovvero privo di sintomi e segnali di carenza. Infatti, il primo periodo di privazione di carboidrati si accompagna ad una serie di sintomi ed effetti collaterali, che possono essere: nausea, stanchezza, fame, capogiri, cefalea. Questa fase dura quattro settimane, durante le quali si avvicendano diversi cicli: dodici giorni denominati "fase di scarico", durante la quale si assumono molti grassi e pochissimi carboidrati, e due giorni denominati "fase di ricarica", caratterizzati dall'assunzione di molti carboidrati.
Questo mese è caratterizzato da un percorso per tentativi, durante il quale, di volta in volta, si innalzano lievemente le quantità di carboidrati ingeriti durante le fasi di scarico, fino a raggiungere la completa scomparsa dei sintomi. Si arriva così, secondo il metodo individuato dal dottor Di Pasquale, ad individuare le quantità di carboidrati necessarie per la buona salute dell'individuo, sulla base di soluzioni del tutto personalizzate. La dieta metabolica. Perdere peso senza il calcolo delle calorie Prezzo: in offerta su Amazon a: 10,11€ (Risparmi 1,79€) |
La dieta metabolica, come visto, presenta dei fattori di notevole varietà, per poter essere adattata alle esigenze dei singoli individui. Tuttavia, vi sono delle disposizioni generali da rispettare. In particolare, la dieta metabolica prevede, nei dodici giorni considerati di scarico, il mantenimento di proporzioni il più possibile vicine a queste: 50 - 60% di grassi, 30 - 40% di proteine, 30 grammi di carboidrati. Invece, nel periodo di ricarica si passa alle seguenti proporzioni: 25 - 40% di grassi, 15 - 30% di proteine, 35 - 55% di carboidrati. Anche il periodo di scarico può essere variabile, a seconda del metabolismo delle singole persone. Può capitare, infatti, che vi sia necessità di ridurre il periodo di scarico a dodici ore o anche meno, in base alla propria tendenza ad accumulare grassi.
Tuttavia, non occorre allarmarsi eccessivamente se si vede il proprio peso lievitare durante questi giorni di ricarica: potrebbe trattarsi di ritenzione idrica, fortemente accentuata dall'assunzione di carboidrati. In tal caso, l'eliminazione dei liquidi in eccesso dovrebbe avvenire rapidamente nei giorni immediatamente successivi.Nonostante la recente vasta diffusione della dieta metabolica, rapidamente nota nel mondo, vi sono molti effetti collaterali e possibili controindicazioni che la rendono oggetto di critiche e polemiche. Le principali riguardano lo squilibrio sulla quale si basa il regime alimentare, soprattutto nelle fasi iniziali, quando l'individuo viene spinto ad assumere ampie quantità di grassi e pochi alimenti ricchi di carboidrati. Ne può derivare un calo di fibre, importanti per la salute e per la regolarità dei processi intestinali, così come rischi cardiovascolari legati, appunto, ad un'alimentazione eccessivamente ricca di grassi. Inoltre, i bassi livelli di carboidrati non sono affatto esenti da rischi: il glucosio, ad esempio, è fondamentale per il buon funzionamento del sistema nervoso centrale. Sostanziali differenze possono essere percepite da parte di coloro che compiono regolare attività fisica, in quanto i grassi danno a disposizione meno energie rispetto ai carboidrati. Essendo molto variabile a seconda della giornata, questo regime favorisce inoltre gli sbalzi insulinici ed ormonali, per far fronte all'ingestione di grandi quantità di carboidrati in breve tempo a spezzare periodi di forte carenza.
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