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Essendo un lipide, ovvero un grasso, il colesterolo non può essere sciolto nell’acqua e quindi nel sangue, per cui per poter essere trasportato verso tutti i distretti del corpo, deve essere legato a delle lipoproteine: le HDL (ad alta densità) e le LDL (a bassa densità), erroneamente o più semplicisticamente chiamate colesterolo buono e colesterolo cattivo. Questa denominazione è originata dal fatto che le HDL trasportano il colesterolo in eccesso dai tessuti, ma anche dalle placche depositate all’interno dei vasi sanguigni, al fegato per la sua eliminazione. Al contrario le LDL lo trasportano verso i tessuti dove viene utilizzato, e quando è in eccesso viene depositato in placche all’interno delle arterie.
La definizione buono e cattivo però non deve far pensare che eliminando o abbassando le HDL a favore delle LDL sia salutare. I due tipi di colesterolo devono avere un loro equilibrio, che un organismo sano è capace di mantenere da solo. Cosi come è capace di mantenere i giusti valori di colesterolo totale, bloccando la sua produzione quando vi è un’introduzione maggiore dall’esterno attraverso i cibi, anche se questo apporto rappresenta solitamente solo il 10% del totale. Omega 3 Olio di Pesce da 1000 mg | 365 Capsule Softgel (Fornitura Per 1 Anno) | Integratori alimentari Nu U Nutrition Prezzo: in offerta su Amazon a: 21,97€ |
Il colesterolo alto, tanto preoccupante al giorno d’oggi, può essere definito come un problema della salute nell’uomo moderno. Anche se spesso la ipercolesterolemia, cioè il colesterolo alto, viene interpretata e trattata come una malattia di per se, questa è invece più un sintomo di qualcosa che non va, di una alterazione metabolica, magari di vera e propria malattia lipidemica. Per cui se si hanno costanti livelli alti di colesterolo, una visita medica è d’obbligo.
Anche se non è una malattia e se non è sintomo di malattia, non vuol dire che il colesterolo alto sia da trascurare poiché può portare a seri problemi di salute al cuore e alla circolazione. Infatti vi è un aumento della produzione di LDL, la cui sovrabbondanza e inutilizzo determinano un loro deposito all’interno dei vasi sanguigni, creando le placche arterosclerotiche. Queste determinano un aumento della pressione sanguigna e una diminuzione dell’elasticità e quindi funzionalità delle arterie e delle vene. Da tutto ciò possono scaturire danni cardiovascolari come infarti e ischemie.Il primo e più importante, nonché efficace, passo per abbassare i livelli di colesterolo è quello di adottare uno stile di vita sano ed equilibrato. Questo vuol dire seguire una dieta sana ed ben bilanciata, stile mediterraneo, eliminare fattori favorenti il colesterolo, come fumo, alcol e stress, praticare sport o effettuare almeno una passeggiata di un’ora al giorno. Sono i classici consigli che danno tutti i medici, che si sentono di continuo in tv o si leggono suo giornali, ma sono anche i più adeguati.
L’alimentazione sbilanciata è oggi l’imputata principale per l’aumento del colesterolo, anche se la sua introduzione con la dieta risulta relativamente bassa. Comunque anche su questo piano si può intervenire, diminuendo i grassi saturi come l’acido miristico, presente ad esempio nel latte vaccino intero, in quanto è uno stimolatore della produzione di LDL. L'acido laurico, contenuto negli olii, l'acido palmitico, contenuto nella carne, e alcuni acidi saturi, che tra l’altro impoveriscono di omega 3, sono altri responsabili dell’aumento delle LDL. Si capisce bene che una alimentazione con pochi di questi fattori, non escludendoli del tutto poiché servono comunque, può aiutarci.Un’altra maniera in cui poter abbassare i livelli di colesterolo è quella di sostituire quello proveniente dagli animali con quello derivante dai vegetali, ovvero i fitosteroli, molecole come sitosterolo, il campesterolo e lo stigmasterolo. Questi hanno la capacità di sostituirsi al colesterolo, data la loro somiglianza, nelle micelle che gli permettono di attraversare l’intestino e quindi riversarsi nel sangue. Il risultato è che passano nel sangue più fitosteroli e meno colesterolo; quelli in eccesso, che non passano nel sangue, rimangono nel lume intestinale e vengono evacuati con le feci.
Alcune piante, ricche di fitosteroli, sono le più indicate per questa azione. Tra di essere troviamo la cosiddetta barba di becco o Tragopogon pratensis, il lupino, la Gynostemma pentaphyllum, il fieno greco.Anche la cassia e la cipolla hanno in qualche maniera un effetto positivo sulla diminuzione del colesterolo, ma la loro azione si esplica sul colesterolo in toto, nel suo insieme, senza distinzione tra HDL e LDL.Infine un accenno particolare a due piante sorelle, il carciofo e il cardo mariano. Le due piante madri epatoprotettrici, che con la loro azione specifica sul fegato, ricordiamo organo deputato alla produzione del colesterolo, riescono a inibire la sua sintesi con un meccanismo simile a quello delle statine come la pravastatina e sinvastatina, specialità medicinali di sintesi.La loro azione è talmente efficace che non controindicata l’associazione tra i farmaci e gli estratti o prodotti a base di queste due piante.
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