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Nel mondo vegetale esistono diverse piante che agiscono sulla pressione sanguigna e, come i farmaci, anche queste si differenziano a seconda della modalità di azione. Ci sono quelle che determinano un allargamento del calibro del vaso sanguigno (vasodilattatrici) come l’aglio e il sambuco; quelle che diminuiscono la quantità di acqua e quindi di volume del sangue (diuretiche), sebbene non si possano definire come vere e proprie piante anti-ipertensione, come tarassaco e gramigna; quelle che agiscono sul cuore ristabilendo il giusto ritmo e gettata (cardiovascolari) come il biancospino.
Tra tutte le piante ipotensive, cioè che abbassano la pressione, senza dubbio l’aglio è una delle migliori. La capacità di tenere sott’occhi la pressione è stata comprovata anche attraverso seri studi scientifici. Il comune bulbo che si utilizza in cucina è davvero formidabile in questo compito, ma ha l’unico odioso e sgradevole inconveniente di lasciare un persistente e intenso saporaccio in bocca se mangiato o assunto come tisana. Per tale motivo è meglio indirizzarsi sulle capsule da deglutire direttamente, il cui “guscio”protegge dal suo acre sapore.Se invece preferite una tisana, in qualsivoglia forma (infuso, macerato o decotto) è sempre meglio aggiungere qualche altra pianta correttiva del sapore di pari intensità.Attenzione all’associazione con altre piante a ugual azione che potrebbero avere una sinergia troppo vigorosa da portare a episodi di ipotensione.Ottima invece è la giusta associazione con biancospino e sambuco. Il primo regola lo sforzo del cuore, l’altro diminuisce la volumetria del sangue. Contour Next Strisce Reattive per misurazione della glicemia, 50 strisce Prezzo: in offerta su Amazon a: 26,49€ |
Di seguito indichiamo tre tipi di tisane utili a diminuire la pressione sanguigna. Le ricette riportate sono a mero scopo esemplicativo. Chi dovesse prepararle in casa e/o assumerle lo fa assumendosene la piena e consapevole responsabilità.
Un infuso utile per tenere sotto controllo l’ipertensione arteriosa è quello che prevede una miscela di vischio, frassino e coriandolo messa in immersione per circa 15 minuti in acqua molto calda, ma non bollente. Bastano circa 10 grammi della nostra miscela in una tazza da thè o da caffellatte; diciamo che mediamente devono essere 120 ml di acqua. Poi questa quantità la si può variare a seconda del proprio gusto: più acqua per ottenere un sapore più leggero, meno acqua invece perché sia forte e intensa. Si consiglia di assumerne due tazze durante la giornata.Le proporzioni per la miscela prevedono:Rametti di vischio:70 partiFoglie di frassino: 20 partiSemi di coriandolo: 10 partiUn’altra tisana prevede l’utilizzo del prugnolo, il cui leggero effetto diuretico determina un minor volume del sangue e quindi riduce la pressione, e il biancospino, che aiuta il cuore a faticare meno e lavorare meglio. La miscela prevede anche l’utilizzo del sambuco, miscelato ai già citati biancospino e prugnolo. Anche in questo caso la quantità di acqua calda deve essere di circa 120 ml. e la si può assumere anche tre volte al giorno, ma preferibilmente lontano dai pasti.Le proporzioni indicative della miscela sono:fiori di sambuco: 25 partifiori di biancospino: 55 partifiori di prugnolo: 20 partiCome tisana, poi, risulta anche molto utile quella composta da celidonia, pervinca e olivo. Con questa si vanno ad aiutare i vasi sanguigni, più che il flusso di sangue, che riacquistano parte della loro elasticità compromessa dall’avviluppamento dei grassi.Celidonia: 15 partipervinca: 15 partifoglie di olivo: 55 parti
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