Ipertensione

L’ipertensione

L’ipertensione è una “malattia” dei tempi moderni, sebbene non lo sia effettivamente. Essa non è altro che l’aumento della pressione sanguigna oltre un certo limite dichiarato sicuro dai medici, e la sua costante permanenza a tali livelli. Se non viene tenuta sotto controllo, la pressione alta può portare anche da semplici fastidi come mal di testa, vertigini e nausee ad attacchi cardiaci, emboli, e quindi alla morte. È stato detto che non è una malattia vera e propria, ma più che altro è un sintomo di qualcosa che non va, anche se poi i medici oggi tendono a considerarla come tale. La principale causa dell’aumento della pressione sanguigna al giorno d’oggi è data da una dieta sbagliata. L’assunzione di cibi ipercalorici o esageratamente ricchi di grassi, che al giorno d’oggi imbandiscono le nostre tavole, sia di casa che delle mense o fast food, tendono causare, oltre ad un soprappeso, anche dei depositi di grasso e colesterolo attorno e all’interno dei vasi sanguigni. Avvolti da questi strati rigidi, i vasi non riescono più a variare il proprio lume, rendendono inutile la loro elasticità. In più, all’interno, i depositi di colesterolo e grasso riducono lo spazio utile al sangue per scorrere, determinando cosi un aumento della pressione. È come quando si tappa con un dito la pompa del giardino per avere una gettito d’acqua maggiore senza aprire ulteriormente il rubinetto. Il dito riduce il diametro della pompa cosi come i depositi lo fanno nei vasi, e l’acqua aumenta di pressione cosi me fa il sangue

I medici tendono a curare l’ipertensione con i farmaci che agiscono in varie maniere e riescono quindi ad abbassare la pressione, ma questi servono solo per prevenire i possibili danni dell’ipertensione, ma non vanno a colpire la causa che l’ha generata.

Eppure basta cosi poco per evitare rischi inutili: una dieta più equilibrata e sana, e una passeggiata di un’oretta tutti i giorni. Se anche ciò non dovesse servire, allora dietro all’alta pressione c’è sicuramente qualche altro danno ben più importante e ci si deve rivolgere a degli specialisti che ne individuino in modo corretto la causa.

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L'aiuto delle piante

Nel mondo vegetale esistono diverse piante che agiscono sulla pressione sanguigna e, come i farmaci, anche queste si differenziano a seconda della modalità di azione. Ci sono quelle che determinano un allargamento del calibro del vaso sanguigno (vasodilattatrici) come l’aglio e il sambuco; quelle che diminuiscono la quantità di acqua e quindi di volume del sangue (diuretiche), sebbene non si possano definire come vere e proprie piante anti-ipertensione, come tarassaco e gramigna; quelle che agiscono sul cuore ristabilendo il giusto ritmo e gettata (cardiovascolari) come il biancospino.

Tra tutte le piante ipotensive, cioè che abbassano la pressione, senza dubbio l’aglio è una delle migliori. La capacità di tenere sott’occhi la pressione è stata comprovata anche attraverso seri studi scientifici. Il comune bulbo che si utilizza in cucina è davvero formidabile in questo compito, ma ha l’unico odioso e sgradevole inconveniente di lasciare un persistente e intenso saporaccio in bocca se mangiato o assunto come tisana. Per tale motivo è meglio indirizzarsi sulle capsule da deglutire direttamente, il cui “guscio”protegge dal suo acre sapore.

Se invece preferite una tisana, in qualsivoglia forma (infuso, macerato o decotto) è sempre meglio aggiungere qualche altra pianta correttiva del sapore di pari intensità.

Attenzione all’associazione con altre piante a ugual azione che potrebbero avere una sinergia troppo vigorosa da portare a episodi di ipotensione.

Ottima invece è la giusta associazione con biancospino e sambuco. Il primo regola lo sforzo del cuore, l’altro diminuisce la volumetria del sangue.


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Ipertensione: Rimedi erboristici

Di seguito indichiamo tre tipi di tisane utili a diminuire la pressione sanguigna. Le ricette riportate sono a mero scopo esemplicativo. Chi dovesse prepararle in casa e/o assumerle lo fa assumendosene la piena e consapevole responsabilità.

Un infuso utile per tenere sotto controllo l’ipertensione arteriosa è quello che prevede una miscela di vischio, frassino e coriandolo messa in immersione per circa 15 minuti in acqua molto calda, ma non bollente. Bastano circa 10 grammi della nostra miscela in una tazza da thè o da caffellatte; diciamo che mediamente devono essere 120 ml di acqua. Poi questa quantità la si può variare a seconda del proprio gusto: più acqua per ottenere un sapore più leggero, meno acqua invece perché sia forte e intensa. Si consiglia di assumerne due tazze durante la giornata.

Le proporzioni per la miscela prevedono:

Rametti di vischio:70 parti

Foglie di frassino: 20 parti

Semi di coriandolo: 10 parti

Un’altra tisana prevede l’utilizzo del prugnolo, il cui leggero effetto diuretico determina un minor volume del sangue e quindi riduce la pressione, e il biancospino, che aiuta il cuore a faticare meno e lavorare meglio. La miscela prevede anche l’utilizzo del sambuco, miscelato ai già citati biancospino e prugnolo. Anche in questo caso la quantità di acqua calda deve essere di circa 120 ml. e la si può assumere anche tre volte al giorno, ma preferibilmente lontano dai pasti.

Le proporzioni indicative della miscela sono:

fiori di sambuco: 25 parti

fiori di biancospino: 55 parti

fiori di prugnolo: 20 parti

Come tisana, poi, risulta anche molto utile quella composta da celidonia, pervinca e olivo. Con questa si vanno ad aiutare i vasi sanguigni, più che il flusso di sangue, che riacquistano parte della loro elasticità compromessa dall’avviluppamento dei grassi.

Celidonia: 15 parti

pervinca: 15 parti

foglie di olivo: 55 parti



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