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Con la parola diabete solitamente ci si riferisce al diabete mellito, sia di tipo I o insulino dipendente che di tipo II o non-insulino dipendente. Esiste però un altro tipo di diabete, quello gestazionale, che come dice la parola stessa, colpisce le donne in stato di gravidanza. Infine esiste un “falso diabete”, quello detto diabete insipido, che però non ha nulla a che vedere con il diabete vero e proprio, essendo una rara malattia neurofrenica, che colpisce a livello renale, dove l’ormone antidiuretico non riesce ad indurre il riassorbimento dell’acqua e quindi determina una importante produzione di urina (dai comuni 2-3 litri ai 20) e un conseguente pericolo di disidratazione.
Il diabete di tipo I compare già in giovane età e quasi sempre si manifesta prima dei 30 anni. È quello per così dire, più limitante in quanto il malato è costretto a sottoporsi a regolari iniezioni di insulina ogni qualvolta si appresta a mangiare, o tutti gli zuccheri assunti permarranno nel sangue. Questa puntura va effettuata nella “ciccia” ovvero nello strato sottocutaneo, prima del muscolo. Il posto ideale è attorno all’ombelico, e data la zona, non è propriamente un’operazione che favorisce la socializzazione. O meglio, c’è la tendenza dei diabetici a nascondere la cosa e da chi non lo è a demonizzarla un po’: ma non è niente di “scandaloso”, è come dover prendere una pastiglia. Solo che in questo caso l’effetto psicologico, purtroppo, è più opprimente. Esi Cardioplus Integratore alimentare - 60 Ovalette Prezzo: in offerta su Amazon a: 8,37€ (Risparmi 5,13€) |
Il diabete di tipo II, quello non insulino dipendente, invece si manifesta per lo più nell’età avanzata e per questo detto anche diabete senile. In questo caso la quantità di insulina prodotta è ridotta per via di varie cause come obesità, ipertensione, dislipidemia o malattie cardiovascolari. Tenere sotto controllo il diabete di tipo 2 è teoricamente facile in quanto spesso bastano una dieta appropriata e del l’esercizio fisico. Il difficile è metterli in pratica. Quando non dovessero bastare allora si interviene con farmaci orali, a volte anche con l’iniezione di insulina.
Il terzo tipo è quello che colpisce del donne in gravidanza, e per questo detto gestazionale. Compare durante il terzo trimestre ed ha caratteristiche simili al tipo II. Questo diabete solitamente scopare dopo il parto, poiché è la placenta che secerne delle sostanze che contrastano l’effetto dell’insulina; per contrastare questa azione, l’organismo solitamente ne produce di più, ma quando non ne è in grado, ecco che compare il diabete gestazionale. Il rischio di questa manifestazione è tutta a carico del feto che potrebbe non avere un corretto sviluppo.Il diabete è una malattia seria e come tale deve essere trattata. Al giorno d’oggi cure fitoterapiche per trattare il diabete non ne esistono. Non c’è pianta, nostrana o esotica che sia, che possa intervenire in maniera incisiva sul diabete.
Esistono però alcune piante che hanno una interessante capacità ipoclicemizzante, come la bistorta o il glucomannano, che un medico informato e responsabile potrebbe prescrivere a fianco delle tradizionali cure, soprattutto nel caso del diabete gestazionale, che è passeggero.Anche nella cipolla si è riscontrata la capacità di abbassare il livello ematico di glucosio, ma la sua azione però è decisamente blanda tanto da non dover essere posta sotto controllo.Interessanti ricerche si stanno effettuando sul mirtillo nero. Le foglie di questa pianta hanno alti contenuti di cromo, elemento fondamentale per il “fattore di tolleranza” del glucosio, che ricopre un ruolo primario nell’amplificare l’efficacia dell’insulina. Per ora però le ricerche non hanno ancora portato a delle conclusioni certe e accurate.
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