Come visto, la dermatite atopica deve essere considerata un sintomo, frutto di qualche altra causa scatenante. La sua cura, infatti, passa per la risoluzione delle sue manifestazioni e attraverso la risoluzione del problema che la genera. Spesso, la dermatite atopica si lega ad allergie e, nel caso dei bambini molto piccoli, è il primo segno che permette di individuarle.
Le bolle e i rossori della dermatite atopica, infatti, possono essere legati ad una reazione immunitaria nei confronti di allergeni ingeriti con l'alimentazione quotidiana. Una causa di questo tipo, solitamente, viene tradita dalla comparsa di ulteriori sintomi, come l'asma, la rinite allergica o la febbre da fieno. Se la causa scatenante non è di origine immunitaria, occorre poi indagare altri possibili fattori. Seppure non sempre le cause sono facili da individuare, l'anamnesi familiare può dare dei risultati: se i genitori ne soffrono, ad esempio, è elevata la probabilità che ne soffra anche il bambino. Un'altra causa scatenante nei soggetti sensibili possono essere le irritazioni causate da vestiti o da detersivi e altri prodotti chimici di uso comune, con i quali è facile entrare in contatto. La dermatite atopica può essere poi aggravata da condizioni di stress psico fisico e da un clima fresco e molto secco. TUPARKA 1 kg di cuoio ritaglia pezzi tagliati Pezzi di artigianato Varie dimensioni Pelle di scarto di qualità mista per lavori artigianali Prezzo: in offerta su Amazon a: 19,99€ |
Soprattutto in caso di allergie alimentari, la dermatite atopica si combatte principalmente a tavola. Anche nei casi in cui tale disturbo è caratterizzato da un'origine diversa, però, fare attenzione a ciò che si mangia è importante per evitare di limitarne i sintomi e per non aggravare il problema. Molti alimenti, infatti, rilasciano istamina o ne stimolano la produzione, sostanza che agisce negativamente sulla dermatite atopica in quanto aumenta il prurito e l'irritazione. Tra gli alimenti da evitare o, quantomeno, limitare, vanno segnalati: latte e derivati, pomodori crudi, spinaci, fragole, frutta secca, banana, ananas, kiwi, cioccolato, insaccati, frutti di mare, albume d'uovo. Sarà completamente da eliminare, inoltre, l'alimento o gli alimenti responsabili dell'eventuale allergia.
Per i bambini in fase di allattamento, che mostrano segni di dermatite atopica legata proprio all'alimentazione, si può intervenire con integratori di prebiotici, simbiotici, probiotici e acidi grassi essenziali. L'assunzione può avvenire tramite doppia via: l'assunzione diretta da parte del bambino e l'assunzione da parte della madre, la quale trasmetterà poi le sostanze benefiche direttamente al piccolo tramite l'allattamento.Accanto ai rimedi alimentari, vi sono diversi rimedi naturali e buone abitudini che possono essere adottate per contrastare questo fenomeno e i suoi fastidiosi sintomi. Innanzitutto, è importante mettere in atto delle soluzioni in grado di contrastare l'aggravarsi dei sintomi: utilizzare prodotti idratanti per la pelle secca può procurare sollievo, mentre quando ci si lava occorre ricordarsi di non utilizzare acqua troppo calda, irritante per la pelle. Dopo ogni lavaggio occorre asciugare la pelle in modo molto accurato, soprattutto per quanto riguarda le parti esposte, come le mani o il volto, a rischio di maggiore irritazione se esposte a clima secco e a vento o basse temperature.
Le parti colpite possono venire trattate con rimedi naturali che contrastano i sintomi come la formazione di bolle, il rossore e il prurito: tra questi, i più efficaci sono l'olio di jojoba e il burro di karitè, da sentedere delicatamente sulle parti del corpo più colpite con un delicato massaggio da effettuare quotidianamente. Per via orale, è possibile ricorrere ad un rimedio omeopatico: l'assunzione quotidiana di una perla di capsula di olio di borragine per circa un mese. Il trattamento può essere ripetuto più volte nel corso dell'anno.
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