Coltivare aglio

Premessa

L’aglio è una delle piante più conosciute al mondo. Chi potrebbe mai ammettere di non averne mai vista una? Nessuno probabilmente, dato che è molto utilizzata in cucina. Non tutti però sono a conoscenza del fatto che l’aglio ha numerose proprietà curative ed è un valido aiuto, del tutto naturale, per la prevenzione di alcuni disturbi. Nell’ambito scientifico, l’aglio è conosciuto come Allium Sativum L. e appartiene alla famiglia delle Liliacee. Questa pianta originariamente cresceva solo e soprattutto in Asia Centrale e solo in seguito si è diffusa nel resto del mondo dove se fa un grande uso, soprattutto nei paesi del mediterraneo.

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Caratteristiche

Allo stato naturale, l’aglio è una pianta erbacea perenne e bulbosa. Il suo sistema radicale non si estende oltre i 30 cm di profondità. Le foglie basali dell’aglio si avvolgono l’una sull’altra attorno al fusto tanto che spesso sono scambiate per il fusto stesso. Le foglie possono raggiungere una larghezza di quasi 3 cm ed una lunghezza di 80 cm. I fiori della pianta dell’aglio sono di piccole dimensioni ed hanno un colorito bianco ma tendente al rosa. Molto spesso i boccioli non si aprono e si presentano come dei boccioli. Per quanto riguarda i semi, essi non sono sempre presenti, anzi, la loro formazione è alquanto rara. L’aglio, inteso come frutto, è un bulbo composto da un numero variabile di spicchi (dai 6 ai 14) protetti da un involucro detto “tuniche sterili”, dove sterili indica che l’unica funzione è quella di protezione. Esistono diversi tipi di agli come ad esempio l’Allium Ursinum, l’Allium Oreaceum, l’Allium Vineale e il più noto Allium Sativum, ed è proprio quest’ultimo ad essere quello più diffuso nel mondo, e di conseguenza ad essere quello più coltivato.


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Coltivazione

L’aglio della specie Allium Sativum può essere distinto in due generi: l’aglio a tnica bianca e quello a tunica rossa. Il primo trova le sue migliori manifestazioni nell’aglio Bianco del Fucino, in quello Calabrese e in quello Napoletano, mentre tra quelli rossi sono da menzionare quello di Sulmona e il Rosa napoletano. La differenza fondamentale tra le due categorie di Allium sativum sta nella lunghezza del processo di coltivazione. Gli agli rossi hanno un ciclo un po’ più breve rispetto a quelli bianchi, anche se solo di un mese circa. Inoltre essi hanno un bulbo più voluminoso e ciò fa sì che essi non siano adeguati alla conservazione per lunghi periodi ma, piuttosto, per un consumo immediato.


Semina

La coltivazione dell’aglio non è un processo molto complesso ma merita, comunque, attenzione e una certa dose di esperienza. Il periodo migliore per coltivare una pianta d’aglio inizia a novembre e non va oltre il mese di marzo. La prima cosa da fare e acquistare gli spicchi oppure utilizzare quelli che si hanno comunemente in casa. è importante che siano biologici per evitare che la presenza di alcune sostanze ne pregiudichino la germinazione. Una volta scelti gli spicchi migliori essi devono essere adagiati nel terreno con l’apice rivolto verso l’alto ad una profondità di circa 3 cm. Il terreno deve essere preferibilmente fertile e deve far filtrare l’acqua impedendone l’accumulo che potrebbe far marcire i bulbi. È importante che tra uno spicchio e l’altro vi sia una certa distanza in modo da permettere alla pianta di avere lo spazio per crescere.


Germinazione e raccolta

Il segreto per una veloce germinazione è scegliere gli spicchi più grandi. Essi, infatti, presentano una dose maggiore di sostanze nutritive che rappresentano il nutrimento per la pianta nella fase di germinazione. Di certo, contribuiscono anche altri fattori ad una corretta e veloce germinazione, uno tra questi è la temperatura mite. Durante la germinazione potrebbe verificarsi la crescita di infiorescenze. Se ciò dovesse accadere è necessario tagliare gli steli fiorali in quanto potrebbero utilizzare le sostanze nutritive necessarie allo sviluppo dei bulbi. Quando la germinazione si è compiuta e il bulbo è cresciuto si può procedere alla raccolta dell’aglio. In genere, ci si accorge che questa fase può avere inizio osservando le foglie. Quando esse diventano secche è possibile estirpare la pianta e farla essiccare. Dopo circa una settimana i bulbi potranno essere raccolti e ripuliti.


Coltivare aglio: Irrigazione e concimazione

Alcune delle fasi fondamentali della coltivazione dell’aglio sono l’annaffiatura e la concimazione del terreno. Generalmente, l’acqua piovana è sufficiente a dare alla pianta in giusto apporto idrico. Soltanto in periodi e in zone in cui le temperature sono leggermente oltre il clima temperato si può prendere in considerazione l’innaffiatura manuale. Per quanto riguarda la concimazione, si consigliano sostanze minerali dato che i concimi di natura organica potrebbero causare dei danni alla pianta quali la formazione di muffa o marciume. Si consiglia, dunque, di utilizzare sostanze come il potassio o il fosforo soprattutto durante la fase di preparazione del terreno.Tutte queste fasi sono fondamentali perché si possa compiere perfettamente il processo di germinazione dell’aglio che porta alla formazione di una pianta a partire da semplici spicchi di aglio. Come già detto in precedenza ogni qualità di aglio ha i suoi specifici tempi di germinazione. Ad esempio l’aglio rosso ha un ciclo leggermente meno lungo rispetto a quello dell’aglio bianco, ma la differenza è davvero di pochi giorni.


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